#80. LAVORARE OVUNQUE – WORKSHIFTING

Nell’ormai lontano 2009 la Citrix, azienda innovatrice e ideatrice di strumenti per il web e per il lavoro da remoto, conia il termine workshifting, la possibilità di lavorare ovunque, in qualunque momento e con diversi mezzi, grazie ad una connessione.
 
Inventato come traino commerciale e di marketing, il workshifting è diventato prima un movimento e, ora, una realtà consolidata. Solo in Italia fatica a decollare a causa di una mentalità legata più al controllo che ai risultati, ma sono certo che il progresso non si fermerà qui da noi. 🙂
 
Quasi tutti i dipendenti più brillanti di un’azienda, i liberi professionisti e gli imprenditori, vogliono lavorare con queste modalità, e molti lo fanno senza alcun problema e con ottimi risultati. Basti pensare che aziende del calibro di Best Buy, ha avviato 14 anni fa un processo di ricostruzione interna per portare la maggior parte dei suoi dipendenti a NON avere orario di lavoro e lavorare in qualsiasi momento da qualsiasi luogo.
 
Certo non tutti le attività professionali possono essere svolte con queste modalità, senza orario e da remoto. E’ difficile cucinare una pizza a distanza, fare il dog-sitter da remoto o costruire una casa senza alcun vincolo di orario, rispettando esclusivamente le scadenze. Ma fino a pochi anni fa era inimmaginabile pensare che il 90% del lavoro svolto in ufficio potrebbe essere evaso comodamente, e con migliori risultati, direttamente dalla propria abitazione, da un bar, o dalla piscina. Ci sono medici che operano chirurgicamente a distanza…
 
Molti pensano che il workshifting possa in qualche modo portare all’isolamento. Una delle frasi che mi sono sentito dire più spesso dai presunti manager è: “sì, capisco, ma qui si respira il quotidiano, il cuore pulsante dell’attività“. Ecco. Il mondo è pronto ad affrontare nuove sfide, anche sociali, ma noi ci seghiamo le gambe, puntualmente. Ma chi ha detto che il nostro mondo debba morire in un ufficio? Dove è scritto? Per non parlare del fatto che, spesso, questi “cuori pulsanti”, sono cubicoli brutti, bui e polverosi, con gente ingrugnita, pronta a farti le scarpe. Se certi manager fossero più onesti direbbero: “Sai cosa? Preferisco avere pieno controllo sui miei dipendenti“.
 
In realtà il workshifting produce vicinanza, nuove opportunità, nuove possibilità di crescita. Possiamo incontrare persone, uscire da quelle quattro mura, possiamo chiedere aiuto a qualcuno fuori dal nostro ambito, confrontarci con altre teste! La direzione è quella, pensare che si possa controllare è come pensare di poter controllare il battito cardiaco.
 
Inutile elencare le possibilità di incontro con colleghi, partner, fornitori, clienti: telefono, chat, videochiamata, meeting. E poi certo, ci si incontra dal vivo, magari più allegri, e felici di far vedere la propria azienda, operativa e con le porte sempre aperte.
 
Il workshifting apre nuove opportunità per noi e per la nostra carriera: questo approccio lavorativo e professionale rende possibile qualunque cosa, ma ci vuole coraggio.
 
Keypoint: anche se il nostro lavoro non lo permette, cerchiamo di avviare nelle nostre attività alternative questa modalità. Si tratta di una mentalità non di tecnologia.

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