Avventura, Notturno e Fascinazione – La città “muta”

Un cammino nel paesaggio urbano che si fa silente e si trasforma: la città che muta è un sistema che si silenzia al calar del sole, cambia colore, odori, atmosfera e si trasforma, ogni volta in qualcosa di diverso. Ora misteriosa, ora accogliente, si fa bella in abiti sfavillanti e cela i lati oscuri e impenetrabili. La città si fa luce e buio nello stesso istante. 

Luci


fermarsi


Testo critico a cura di Azzurra Immediato

Avventura è il principio inteso da Roland Barthes per designare l’esistenza di una foto. Non si tratta, pertanto, di qualcosa che ha che fare con pericolose peripezie bensì con il senso di animazione che una fotografia pone in essere e concretizza nell’osservatore. In tal maniera, quanto fotografato diviene ‘forma dello spirito’ .

Anuar Arebi rivolge il proprio obiettivo verso ciò che “la città offre al calar del sole”, una città che, pur essendo molti luoghi europei conosciuti ed attraversati, si anima ed anima, determinando un atto di bellezza che non vuole indagare la psiche in modo egotico; cionostante, Egli riferisce di una fascinazione che si proietta in quel riflesso che non è solo un bagliore notturno, una sequenza di luci urbane, una diarchia raffigurativa.

Cosa offrono, dunque, le città che si inabissano nella notte? Colori in mutamento, luci, ombre, presenze ed assenze impalpabili, un istante di silente quiete, paesaggi che si svelano come un invito al viaggio di fantasmatico desiderio di altrovi lontani che, d’un tratto, paiono affiorare non solo dalla fotografia ma da una rarità onirica che si svolge, appieno, nella realtà, nella sua riflessione fisicamente intesa.


Riflessi



città



immaginare
identità

Avventura, Notturno e Fascinazione sono gli elementi che affiorano da questo viaggio in forma di foto in cui Anuar Arebi accoglie ed accompagna chiunque avrà ancora desiderio di stupirsi dinanzi ad una inusitata bellezza, che non necessita d’esser raccontata, ma che sosta nella vita sottesa al nostro sguardo. 

Movimenti

smascherati
IGNORARE IL GREGGE


ricordo