L’audacia è fondamentale per la creatività, in tutti gli ambiti. Ci sono opere straordinarie che non riescono a trovare un loro spazio, progetti brillanti che non vengono mai alla luce. Romanzi mai pubblicati chiusi in un cassetto, dipinti incredibili accatastati in una soffitta, attori straordinari che non hanno mai tentato un provino, tutto per mancanza di coraggio.
Senza esporci rischiamo il pentimento più terribile che si possa vivere, il rimpianto…e magari vedere lavori più scarsi del nostro avere successo “solo” perché hanno avuto il merito di essere stati licenziati e non per un vero merito.
A tutti è capitato di vedersi passare davanti qualcuno con un progetto oggettivamente più scarso del nostro e soffiarci quel momento di successo. Sapevamo che non era invidia. Non vi è cosa più triste che girarsi indietro e dire “avrei potuto se solo avessi avuto un po’ più di coraggio”. Si può fallire, si deve fallire!
OSARE, SEMPRE
Servì un bel coraggio a Damien Hirst per immergere uno squalo in una vasca di formaldeide, ai Sex Pistols di salire su un palco senza saper suonare (si è vero, qualche aiuto “stupefacente” forse lo avevano trovato) e a Stanley Kubrick per riscrivere il copione di Shining più volte durante le riprese.
Marcel Duchamp comprò degli oggetti in un negozio e li espose in una galleria d’arte così come erano stati acquistati. “Fontana“, il famoso orinatoio considerato da alcuni storici dell’arte una delle maggiori opere d’arte del ventesimo secolo, fu semplicemente firmata con il nome del produttore, R. Mutt. Fu un delirio!
Pensiamo a quale livello di faccia tosta era arrivato per sbattere in faccia al mondo dell’arte (non proprio apertissimo al tempo) l’idea secondo cui la tecnica non è importante, e l’opera d’arte non deve essere qualcosa di unico a tutti i costi. Deve nascere in noi una fiducia tale da non farci avere paura di sbagliare, perché sbagliare è umano e terribilmente bello. Spesso la creatività è una questione di sfrontatezza, più che di talento.
Bisogna avere l’impudenza per spingersi oltre e, talvolta, esporsi al ridicolo.