Le persone creative guardano soprattutto al significato di ciò che fanno. Ogni lavoro al quale prestano dedizione, fatica e tempo deve avere un senso per loro e spesso va ben oltre la tecnica o l’immunità da errori.

Questo articolo esplora il concetto che la vera essenza della creatività risieda nel significato e nell’impatto emotivo, piuttosto che nella perfezione tecnica. Viene esaminato il celebre filmato dell’assassinio di J.F. Kennedy, noto per i suoi numerosi errori tecnici, ma che rimane uno dei video più visti nella storia per il suo potente impatto emotivo. Questo esempio dimostra come, nonostante le imperfezioni tecniche, il contenuto possa avere una forza straordinaria.

L’articolo cita anche Damien Hirst, un artista famoso per la sua capacità di creare opere significative e provocatorie, spesso con materiali e tecniche semplici. Il suo lavoro “The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living”, un grande squalo tigre conservato in formaldeide, è presentato come un esempio emblematico di come il significato e l’idea siano più importanti dell’oggetto stesso.

L’articolo sostiene che nella fase iniziale di qualsiasi progetto creativo, l’attenzione dovrebbe concentrarsi sui contenuti e sui significati piuttosto che sugli aspetti tecnici, proponendo una riflessione profonda sul valore dell’autenticità e dell’espressione emotiva nell’arte e nella creatività.

VALORI

Il filmato dell’assassinio di J.F. Kennedy è il video più visto di tutti i tempi (no, non è “Despacito” :)). Dura poco più di 20 secondi, è un concentrato di errori e scempiaggini: le riprese sono mosse e poco chiare, l’inquadratura terribile, al momento cruciale, quando il proiettile colpisce il 35° presidente degli Stati Uniti d’America, l’immagine scompare continuando ad andare fuori fuoco.

Eppure, nonostante una sequela ignobile di strafalcioni tecnici, il contenuto ha una forza senza precedenti. Emozionante, coinvolgente, drammatico. Furono proprio questi errori che spinsero registi del calibro di Oliver Stone a servirsi di questo “stile” documentaristico. Era crudo ed efficace, diretto ed immediato.

Damien Hisrt, eccentrico e controverso artista che ha dominato la scena artistica britannica durante gli anni novanta, ha un motto decisamente efficace, “l’idea è più importante dell’oggetto”. Hirst è considerato il secondo artista più caro al mondo. Oltre al famoso teschio tempestato di diamanti (For the Love of God) venduto per 50 milioni di sterline, si vocifera – e noi la prendiamo con le pinze – che quello che è considerato il manifesto della sua poetica (The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living) sia stato battuto per 8 milioni di dollari.

Damien Hirst's Formaldehyde Works Leak Noxious Gas
Damien Hirst poses in front of his artwork entitled The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living in the Tate Modern, 2012 Photo: Oli Scarff/Getty Images.

Di cosa si tratta? Di uno squalo tigre di oltre 4 metri posto in formaldeide dentro una vetrina, che è costato a Damien seimila dollari: quattromila per la cattura e duemila per il trasporto a Londra. Ecco cosa vuol dire“creare significati”.  🙂

Soprattutto nelle prime fasi di progettazione preoccupiamoci dei contenuti e poi degli aspetti tecnici.

Spread the word. Share this post!

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *