INIZIARE…“Da qualche parte bisogna pur iniziare, ma da dove comincio?”. Quante volte ci siamo posti questa domanda?

Quante volte ci siamo posti questa domanda? Come imprenditore e artista, sottolineo l’importanza di iniziare dal qui e ora, valorizzando le risorse che abbiamo già a disposizione. Iniziamo da dove ci troviamo e da quello che abbiamo in questo momento per le mani; per quanto ci possa sembrare banale o poco stimolante è proprio da lì che dobbiamo partire. La bellezza e la forza dell’ordinario si rivelano quando lo guardiamo con occhi nuovi, con una prospettiva arricchita dalla consapevolezza e dalla creatività.

INIZIARE. TRASFORMARE L’OVVIO IN STRAORDINARIO

E’ possibile avvertire un senso di paralisi quando ci sono troppe scelte, troppe possibili direzioni da prendere. Normalmente ciò che ci è familiare, semplice e sotto gli occhi, tendiamo a nascondercelo: un mondo così ordinario che non lo notiamo – o non vogliamo notarlo – nemmeno.

Qualsiasi cosa ci circondi, qualsiasi cosa ci offra il nostro quotidiano, quello è il nostro mondo e dovrebbe essere quello su cui concentrarci. Iniziare con il cercare lo straordinario nell’ordinario. Non è una semplice frase fatta buttata lì.

David Hockney all’inizio della sua carriera artistica disegnava scatolette di tè Typhoo perché beveva quel tè ogni sacrosanto giorno ed erano sparse per tutta la casa. Andy Warhol, per sua stessa ammissione, si ispirava alle scatolette di zuppa Campbell’s perché le mangiava a pranzo e Henry Moore, durante la seconda guerra mondiale, trasse ispirazioni per molte delle sue opere mentre si rifugiava nelle stazioni della metropolitana londinese. Diceva: “Quello che conta è iniziare, in modo o nell’altro”. Dobbiamo imparare a guardare ciò che ci è familiare e partire proprio da lì. Da quegli oggetti, da quelle modalità, da quegli spunti apparentemente invisibili.

Pensiamo ai fotografi paesaggisti. Quante foto abbiamo visto e rivisto dello stesso luogo, della stessa spiaggia, dello stesso picco, eppure sempre con qualcosa di diverso. Per ognuno di loro è una visione diversa, un nuova sfida, una nuova interpretazione. Le condizioni climatiche possono trasformare completamente un paesaggio, figuriamoci il nostro stato d’animo al momento dello scatto!

Non possiamo tornare indietro per ricominciare, ma possiamo andare avanti e stabilire un nuovo finale.

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