Ascoltare…Scrive Glenn Kurtz nel suo libro “Suite per chitarra sola. Il ritorno di un musicista alla musica“: “Per diventare un buon ascoltatore occorrono tempo e impegno. Ascoltare è un esercizio, ed è anche un grande piacere”. In questo caso Kurtz si riferisce all’esercizio dell’ear training, e dell’ascolto della musica, ma io ho voluto rubare il concetto per estenderlo ad un ascolto universale; sia verso i nostri interlocutori, sia verso noi stessi.
Uno dei diversi lavori che ho pubblicato si intitola “Choose your experience”. È il mio primo lavoro da solista, un album di musica completamente elettronica nato nel giro di due anni, subito dopo la nascita di mio figlio. È stato un viaggio bellissimo ed estremamente complesso: lo studio dove ho realizzato il disco è stato, fino a poco tempo prima, anche la casa dove abbiamo vissuto in tre. Un monolocale di pochi mq che mi ha permesso di stare molto “vicino” agli affetti essenziali.
Choose your eXperience
Condividendo un unico spazio si amplificano tutti i sentimenti, gioie e dolori si mescolano e la convivenza diventa un esercizio zen di altissimo livello. Durante le notti invernali, tenevo il piccolo in braccio per addormentarlo e per far riposare la mamma; lui dormiva e io scrivevo la musica di questo CD. Un’esperienza unica, una crescita incredibile e, soprattutto, ho consolidato la mia attività di ascolto a 360 gradi.
Ho ascoltato la mia musica, i respiri del piccolo, le esigenze della mamma, le richieste dei clienti (perché non è che si possa smettere di lavorare), i pensieri degli amici…insomma tutto.
ASCOLTARE. UNA DOTE FONDAMENTALE
Credo di essere un buon ascoltatore. Mi incanto ad ascoltare le storie delle persone, non solo quelle musicali. Ascoltare è un dono prezioso: possiamo imparare, ci permette di mettere in discussione i nostri pensieri, le nostre convinzioni. Abbiamo la possibilità di confrontarci con persone migliori e, perché no, di esserlo. Anche noi possiamo essere “migliori” per il nostro interlocutore, e non penso alle conoscenze prettamente nozionistiche, ma a tutte quelle esperienze personali che possono arricchire la vita degli altri.
Saper ascoltare è una virtù straordinaria, dalle potenzialità immense, che permette ad ognuno di migliorare giorno dopo giorno. Tutto gira così velocemente da non darci il tempo di ascoltare: credo che ci sia un tale chiasso, una confusione di pensieri così forte nelle nostre teste, da averci reso sordi. Siamo straordinari nel nobilissimo gesto di voler salvare le balene dei mari del nord, ma quando si tratta di ascoltare l’anziana signora del piano di sopra, ci chiudiamo a riccio e ognuno per sè.
Nel 1964 Arno Penzias e Robert Woodrow fanno una delle scoperte più sensazionali degli ultimi cinquecento anni: sono i primi ad “ascoltare” la CMBR (Cosmic Microwave Background Radiation), la radiazione cosmica di fondo, che è la radiazione residua proveniente dai primissimi attimi dopo il Big Bang, prova chiave della singolarità. Penzias e Woodrow hanno saputo ascoltare, con attenzione e pazienza. Era dagli inizi degli anni ’40 che la comunità astronomica studiava questo fenomeno, ma solamente dopo vent’anni di studi e ascolti rigorosi, la scoperta è sancita come firma inequivocabile dell’esistenza del Big Bang; scoperta che valse ai due fisici il premio Nobel per la fisica nel 1978.
Molto probabilmente non vinceremo alcun premio per i nostri ascolti, tantomeno il Nobel, ma avremo una soddisfazione forse maggiore, impareremo.
Vogliate perdonare la digressione personale, ma volevo essere ascoltato. 🙂