Verba manent. L’inchiostro dura di più del ricordo e del cloud. L’ispirazione può svanire in un soffio, ecco perché è necessario mettere le proprie idee per iscritto nel momento stesso in cui vengono concepite. Sì lo so…”Ma io ho le note sul mio super cellulofono ipertecnologico“. Fino a quando non si scarica. 🙂
Beethoven aveva sempre con se dei fogli dove appuntava schizzi concettuali e abbozzava melodie. Esiste uno schizzo o un disegno per quasi ogni giorno della vita di Van Gogh, dal momento in cui iniziò a dipingere.
 
Leonardo da Vinci ci ha lasciato più di cinquemila pagine scritte. Appunti su ogni argomento, disegni, tracce, schizzi di quadri, studi anatomici. Nonostante si tratti di scritti dove regna il caos, senza punteggiatura e senza un apparente logica, si tratta di appunti illuminanti, grazie ai quali è stato possibile ricostruire non solo il suo modo di pensare, ma anche alcune macchine che lui non ha mai realizzato.

IDEE. TRASFORMARLE IN QUALCOSA DI CONCRETO

Spesso un’idea è già buona nel momento in cui viene impressa sulla carta per la prima volta. Sì lo so…”Ma io ho le note sul mio super cellulofono ipertecnologico“. Fino a quando non si scarica.
E, al di là della semplicità con cui si possa reperire una spina e un cavo per la ricarica, resta sempre più semplice procurarsi una penna. 🙂
 
Scrivere un’idea ci permette anche di valutarne il livello successivamente, magari prima di proporla a qualcuno. Rendere “ufficiale” il nostro progetto abbozzandone le linee guida o un breve abstract, ci aiuterà a capire meglio se la strada è giusta oppure una schifezza senza precedenti.
 
Una delle migliori strategie (artistiche, di business, personali, da guru de “noartri”) che mi permetto di menzionare è quella di avere sempre con sé un bloc-notes, ovunque si vada, tanto da non poterne quasi fare a meno. Il nostro magazzino di idee, lo storage dei nostri progetti, il cloud dei poveri ma ricchi dentro.
 
Keypoint: Non ci renderemo mai conto di quante buone idee abbiamo finché non le annotiamo.

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