Coraggio. Una parola semplice, spesso abusata, ma che ha dentro una forza unica. Spesso si presentano occasioni dove il coraggio che dobbiamo mettere in campo è davvero tanto: paure apparentemente insormontabili, situazioni che dobbiamo affrontare e contrastare. Quando Jean-Baptiste-Siméon Chardin entrò nella prestigiosa Académie royale de peinture et de sculpture aveva già compiuto 29 anni. Lo fece con coraggio e un pizzico di presunzione, ma voleva sapere il vero giudizio della commissione che lo avrebbe esaminato. 

Chardin si servì di un innocente stratagemma per accertarsi che le sue opere fossero state esaminate nella migliore predisposizione possibile. Lasciò, “per caso“, la selezione di dipinti che voleva presentare nella prima stanza e attese nella stanza adiacente. Venne da lui l’eccellente pittore e teorico della luce Monsieur De Largillierre e, prima di accedere alla stanza dove si trovava Chardin, si soffermò ad ammirare i quadri. Largillierre rimase colpito da quei quadri e, rivolgendosi al pittore disse “Sono quadri davvero belli, sicuramente di un pittore della scuola Fiamminga, vediamo le vostre opere ora“. “Le ha appena viste“, rispose Chardin. Il resto è storia.

Jean Siméon Chardin (French, Paris 1699–1779 Paris) | Soap Bubbles, ca. 1733–34

Dietro ogni impresa di successo c’è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa 

Agli inizi degli anni ’80 IBM stava per dare vita alla più grande rivoluzione digitale di tutti i tempi. Voleva un sistema operativo pre-installato su tutte le macchine 8086 e permettere così la larga diffusione del Personal Computer. La trattativa era già in atto e il partner deciso: doveva essere il CP/M della Digital Research (DR) già presente su un enorme numero di calcolatori eterogenei del tempo. Ma le cose non vanno secondo i piani e l’accordo salta. 

IBM si rivolge a Microsoft (nemmeno troppo convinti) perché già utilizzatori del BASIC. L’IMPERATORE dei sistemi operativi non si fa di certo sfuggire l’occasione, e promette ad IBM di implementare velocemente la demo del proprio DOS (Disk Operating System ), naturalmente ad un prezzo competitivo per la licenza d’uso, aggiudicandosi così il diritto di poter vendere in proprio il nuovo sistema operativo.

Questo punto risulta fondamentale per la strategia di Microsoft: nessuno aveva mai investito importanti somme di denaro per il software; era considerato un accessorio dell’hardware e nessuno si era mai posto come obiettivo quello di costruire un modello di business basato su di esso. Ma in realtà, Microsoft, non aveva nessun sistema operativo per l’architettura 8086, anzi, se si esclude il BASIC, l’unico sistema operativo in loro possesso (XENIX) era stato disegnato per un’utenza professionale e non certo per quella di “massa”. Ci volle coraggio per dire sì. Inutile raccontarvi come sia andata…

Quante ce ne sono di storie così? Mille mila miliardi di milioni..o forse no? Comunque ne ho scritto diverse anche in questi articoli, ne parlano tutti, le leggiamo in tutti i libri. Insomma, ci vuole un po’ di coraggio perché, altrimenti, non andiamo da nessuna parte. Anche un po’ di incoscienza? Forse. 🙂 Fatto sta che bisogna chiudere gli occhi, fare un bel respiro, contare fino a…via! Uno, due…e qualcuno ti spinge. Così deve essere, non ci sono alternative. 

accettare

Allenare il coraggio

Ci sono però situazioni in cui possiamo allenare il coraggio, piccoli gesti quotidiani che possono aiutarci a sviluppare questo “muscolo” così importante. Sono possibilità di riscatto, di essere più forti delle paure che ci accompagnano ogni giorno: gesti piccoli, ma che possono risultare meno  impervi di imprese decisamente più impegnative. Sono tutte quelle occasioni nelle quali i nostri timori devono essere governati, perché sono paure piccine, lievi e spesso del tutto irragionevoli.Da domani prova a: 

  1. Non accettare di buon grado un piatto palesemente riuscito male al ristorante 
  2. Sostenere le tue idee e non rimanere in silenzio (è complicato lo so…)
  3. Vestirti con un capo di abbigliamento nuovo e inaspettato
  4. Canticchiare in mezzo alla gente, senza timore
  5. Prova a dire qualche no, magari in situazioni dove spesso dici sì
  6. Anche se sai che non te lo daranno, prova a chiedere uno sconto
  7. Affidarsi e non controllare in situazioni nelle quali solitamente si cerca il controllo (il coraggio della fiducia)
  8. Dire di no in situazioni nelle quali solitamente si dice di sì
  9. Provare a parlare con una persona sconosciuta, magari durante una conferenza

Piccoli gesti (qualcuno non così piccolo in realtà), che ci permettono di fare pratica con il coraggio, il cambiamento e l’autostima.

Keypoint: con un po’ di coraggio la vita migliora. Mal che vada…migliora un po’. 

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