#336. AUTOSTIMA #2: I MODI

In queste “pagine” insisto molto sull’autostima. Forse perché, tutto sommato, anche chi ne parla, lungo il suo tragitto ha sicuramente vacillato. Io continuo a farlo e non passa giorno in cui non provi, in qualche modo ad allenare la mia autostima. Ma è un allenamento davvero duro e non ti risparmia. 

In questo articolo abbiamo iniziato ad introdurre l’ambiente in cui la consapevolezza del nostro valore prende forma, iniziando dai tempi. Ora è giusto dire qualcosa sui modi e i metodi. Per cominciare dovremmo provare ad eliminare dal nostro vocabolario quotidiano alcune frasi che rendono la comunicazione con noi stessi impropriamente farraginosa: ad esempio possiamo sostituire devo essere così con voglio essere così.

Non dobbiamo usare necessariamente parole o espressioni positive – spesso inadeguate – solo per gasarci, ma dobbiamo rivedere il nostro pensiero laterale. Se spostiamo il focus su elementi che ci spingono a fare qualcosa e non che ci “costringono”, ogni nostra azione porterà dei risultati inaspettati. 

Ciò che può davvero sintonizzarci con noi stessi è far corrispondere ciò che vogliamo con ciò che siamo veramente. E’ inutile mentire agli altri, e a se stessi, dicendo che saremo felicissimi a partecipare a quella festa, se poi il nostro sogno è restare in pigiama intero di flanella misto ciniglia cinese infiammabile, davanti ad un bel film che non finiremo mai di vedere perché ci addormenteremo puntualmente poco prima che la protagonista non so cosa perché mi sono addormentato. Far collimare quello che siamo con quello che facciamo è qualcosa di magico.


Nel momento esatto in cui smettiamo di voler essere qualcosa che non siamo, cominciamo ad essere felici. 


 Creare con se stessi un dialogo positivo e costruttivo è alla base dei metodi per recuperare, se persa, la nostra autostima. Leggere ottimi aforismi è un punto di partenza (in realtà non lo è affatto, ma non posso spiattellarlo in faccia così, senza ritegno..ma lo sto facendo) applicarli, però, è un’altra favola. inutile partire da una bella frase di un morto o dal pensiero di un grande uomo, magari ricco e di successo. E’ più probabile che ci crei frustrazione. Un insegnamento comincia a diventare tale quando una certa strada l’abbiamo cominciata a percorrere anche noi. Allora sì che ci ritroveremo in quelle frasi, in quelle esperienze. 

La resilienza, quella straordinaria capacità che (potenzialmente) ci permette di reagire agli eventi , è il faro che deve illuminarci la strada per uscire dal porto e permetterci di intraprendere la navigazione verso il mare aperto. Thomas Stearns Eliot scrisse che “Il fiume è dentro di noi, il mare tutto intorno a noi.” L’autostima è il fiume, la vita è il mare. 

Keypoint: il modo migliore per consolidare la propria autostima è essere ciò che siamo veramente.  

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