Ogni giorno è un regalo. Questa mattina mi sono svegliato con questo pensiero in testa, e credo sia proprio vero. Forse questa immagine si è fatta largo tra i miei tanti pensieri perché la sera prima, mentre facevo la classica pulizia digitale di inizio anno (archiviazione e-mail, eliminazione documenti obsoleti, cancellazioni vecchi messaggi) è comparso anche la chat SMS con mio padre. 

L’ultimo messaggio era datato 11 aprile 2022, proprio un giorno prima della sua scomparsa. Aveva scritto che stava bene, e che mi ci saremmo visti giovedì…ma a quel giovedì non ci è arrivato. Ha deciso di andarsene prima e di andare a riposare, vicino a mia madre.

Un SMS, un ricordo 

Appena ho visto quel messaggio ho avuto uno strano sussulto, sono rimasto per qualche secondo senza fiato, pietrificato. Era da tempo che non vedevo quel messaggio e rivederlo apparire così, all’improvviso, come se potessi rispondere e iniziare una nuova conversazione mi ha destabilizzato. Per poco, ma è successo. Pur essendo una persona decisamente razionale, molto di ciò che è legato al trapasso e ai ricordi che ci legano alle persone non più con noi, mi ha sempre creato fascino e sgomento. 

Ogni volta, però, che penso a chi non c’è più, il mio pensiero vola alla velocità della luce a quella frase, “ogni giorno è un regalo“. Un pensiero che rivolgo a tutte le persone che mi sono vicine e che, naturalmente, rivolgo anche a me. A quel punto abbiamo due strade: o pensi a quanto sei fortunato e gioisci, oppure pensi a quanto la vita sia appesa ad un filo, e cominci ad angosciarti pensando a chi sarà il prossimo. 

Ecco, io tendenzialmente faccio parte delle persone che pensano “cazzo che bello! Sono vivo, e posso esserlo ancora per parecchio, meglio che mi goda la vita!” Quindi la prima categoria. Però, anche io ho momenti più dark in cui penso “mah…speriamo bene“. Credo che il giusto equilibrio sia vivere entrambe le sensazioni, accettandole con più serenità possibile. Un po’ il concetto del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. 

Insomma, quell’SMS mi ha fatto pensare, mi ha confuso inizialmente ma, con un po’ di razionalità e pace, mi ha portato su una strada nuovo. La tristezza si è trasformata in qualcosa di completamente diverso, dando spazio a riflessioni positive, piene di speranza e progettualità. Sono contento di aver ritrovato quella chat SMS. E poi erano SMS, non chat di WhatsApp che io non uso. Sì, esatto…non uso WhatsApp, ma questa è un’altra storia. 

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