Chissà quante volte, ad ognuno di noi, è capitato di rimproverarsi, correggersi, sgridarsi su questione banali, sciocchezze e che, al tempo, ci sembravano questioni vitali, di un’importanza senza pari e che mai avremmo ottenuto il benché minino successo.

Se però pensiamo a quante volte ci siamo ricompensati per ciò che abbiamo ottenuto, per un piccolo o grande successo, quasi certamente saranno inferiori alle volte in cui abbiamo pensato “sono un incapace!

Molti hanno la tendenza a sminuire ciò che fanno, è l’esatto opposto dell’effetto Dunning-Kruger (magari ne parleremo, ma ormai ne hanno già parlato tutti), una distorsione che “consente” alle persone di sopravvalutarsi e auto-valutarsi ben al di sopra delle loro capacità. Un eccesso di umiltà e modestia, invece, crea un paradosso tale per cui le persone con capacità sminuiscono il loro operato dando spazio a totali inetti pesantemente affetti dalla sindrome succitata.

Se vogliamo vivere meglio, dobbiamo imparare a festeggiare i nostri successi, senza per questo far partire il carnevale di Rio, soprattutto sui social network, pubblicando stati al limite dei romanzi di Jules Verne. 

FESTEGGIAMO IL SUCCESSO

Siamo stati sempre abituati a celebrare eventi importanti (o presunti tali) come un nuovo lavoro, la nascita di un figlio, una promozione, la nuova casa, ma le piccole vittorie quotidiane? Anche solamente un evento come aver passato una giornata senza dire parolacce o senza arrabbiarsi in auto, ma non vuoi festeggiarli? Quando si festeggia si vive meglio, cresce l’autostima e impariamo a ricompensarci senza aspettare i grandi risultati che, spesso, tardano ad arrivare.

Prendersi il tempo di riconoscere anche i risultati più piccoli è tempo speso bene. Dovendo affrontare quotidianamente difficoltà e insidie, avere più ricordi dei nostri successi sarà una sorta di breviario dell’autostima. Ovviamente dovremo fare attenzione a non festeggiare eventi ridicoli come essersi alzati “anche questo lunedì per andare al lavoro“, però nemmeno aspettare la nomina per il nobel. 🙂

Dobbiamo considerare questi festeggiamenti non dei party a bordo piscina (oh magari eh, per carità), ma considerarli una scusa per concederci qualcosa che ci soddisfi e ci dia piacere. Un premio.

La vita è fatta di tante difficoltà che, per forza di cose, porteranno frustrazione e disagio: avere più ricordi belli non deve farci sentire in colpa, ma stimolarci.

La vita non è la festa che ci si aspettava, ma finché siamo qui, tanto vale ballare. 

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