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#116. AZIENDE, RIUNIONI E ALTRI FLAGELLI

Spesso mi domando come mai il mondo delle aziende, riunioni e altri flagelli simili sia, talvolta, così surreale. Nonostante la fantasia sia una grande alleata della creatività, il mondo reale la supera di gran lunga e mi ritrovo a chiedermi come, certe cose, possano accadere e con una tale frequenza. Ci sono aziende – ed è tutto vero – che hanno attuato programmi per la valorizzazione della dignità del personale e, al contempo, hanno sviluppato un controllo casuale e a campione sui dipendenti, per individuare chi fa uso di droghe. Ma come!? Ma..ma..

Sono un free lance da tanti anni e, come figura “indipendente”, ho girato parecchie aziende e devo ammettere che qualche problema mi sembra di averlo registrato. Quantomeno ho sentito diverse  persone lamentarsi di alcune modalità che, in effetti, parevano bizzarre. Non parlo solo dei clienti con i quali ho lavorato fianco a fianco a pedissequamente per anni e che, fortunatamente, erano tra quelle virtuose, ma anche di aziende con le quali ho avuto a che fare anche solo poche ore. E’ vero, non si dovrebbe giudicare dalle apparenze (ne abbiamo parlato anche qui), ma è un processo semplice da attuare e, non poche volte, ci si azzecca. 🙂 

Anche io ho avuto “l’onore” di partecipare alle famigerate riunioni di lavoro…ammettiamolo, è uno dei flagelli più temuti nelle aziende. Una riunione, nel 98% dei casi, NON risolve alcun problema, dura troppo, non da spazio sufficiente a tutti nonostante durino come la Corazzata Potëmkinpartono sempre in ritardo e hanno sempre qualche assente. Ma che cazzo le facciamo a fare!? Perché non vengono fatte in piedi? Perché non c’è mai un ordine del giorno preciso e, soprattutto, perché sai – più o meno – quando entri ma non sai mai quando uscirai!?

Un’altra cosa che ho notato e che mi ha sempre tanto affascinato è la consegna o la telefonata (urgente ovviamente) all’ora di pranzo. Ma perché!? Perché se sai che fra sei minuti andremo tutti a pranzo tu, dirigente, capo, direttore, manager o quello che minchia sei, non aspetti di chiederlo DOPO? Perché questa ansia pre-pasto? Perché vuoi che anche il pakistano che vende le piadine di contrabbando sappia che tu sei un grandissimo stronzo? Perché!? 

Queste sono solo alcune delle piccolezze che si vivono nelle aziende, ma ho visto davvero cose ben più agghiaccianti: persone letteralmente demansionate, maltrattate, umiliate. E comunque non c’è bisogno di credere a me, basta farsi un giro in qualsiasi tribunale o chiedere a qualche nostro amico o parente. Tutti abbiamo conosciuto almeno una persona che ha avuto problemi – anche gravi – sul lavoro ed è o è stato in causa con la propria azienda. Sono dati allarmanti e comunque sempre pochi per la solita paura della denuncia. Se denunci perdi il posto e, se testimoni, ti si ritorce contro un sistema difficile da affrontare. La letteratura e la filmografia è piena di esempi.

Mi sono più volte chiesto come questo fosse possibile ed ho, a tale proposito, elaborato una mia sofisticata quanto raffinata teoria: siamo circondati da stronzi. Inutile fare giri di parole e filosofeggiare sulle brutte esperienze che questi “bulli da ufficio” possano avere avuto. In tutta sincerità non me ne frega un tubo di quanto la tua infanzia sia stata difficile e quanto tu sia stato tradito/a dalla moglie/marito. Sono fatti tuoi e, comunque, te lo meriti! 

Dobbiamo avere il coraggio di dire la nostra, di denunciare atti infami o, più semplicemente, far presente quando qualcosa non ha alcun senso di esistere. Se ci sentiamo frustrati a partecipare a riunioni secolari dove il nostro contributo è pari a quello del lombrico dentro alla scatola delle esche, allora sarebbe il caso di farlo presente. Facciamoci sentire! 

Keypoint: al lavoro facciamoci valere, al di là delle nostre competenze abbiamo una dignità e quella va rispettata, SEMPRE! 

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