#49. CONFRONTARSI CON IL MALE

In ogni caso ci occorre un nuovo orientamento. Avendo a che fare col male si corre il grave rischio di soggiacergli. Non dobbiamo perciò più soggiacere a nulla, nemmeno al bene. Un cosiddetto bene, al quale si soccombe, perde il carattere etico. Non che diventi cattivo in sé, ma è il fatto di esserne succubi che può avere cattive conseguenze.

Ogni forma di intossicazione è un male, non importa se si tratti di alcool o morfina o idealismo. Dobbiamo guardarci dal considerare il male e il bene come due opposti.

Il criterio dell’azione morale non può consistere più nella semplice concezione che il bene ha la forza di un imperativo categorico, e che il cosiddetto male può essere assolutamente evitato. Il riconoscimento della realtà del male necessariamente relativizza sia il bene che il male, tramutandoli entrambi nelle metà di un contrasto, i cui termini formano un tutto paradossale.

Praticamente, ciò significa che il bene e il male perdono il loro carattere assoluto, e noi siamo costretti a riconoscere che ciascuno di essi rappresenta un giudizio.

[…]Perciò, chi desideri avere una risposta al problema del male, così come si pone oggi, ha bisogno, per prima cosa, di conoscere se stesso, e cioè della maggiore conoscenza possibile della sua totalità. Deve conoscere senza reticenze quanto bene può fare, e di quale infamia è capace, guardandosi dal considerare reale il primo e illusoria la seconda. Entrambi sono veri in potenza ed egli non sfuggirà interamente ne all’uno ne all’altra, se vuole vivere – come naturalmente dovrebbe – senza mentire a se stesso e senza illudersi.

In questo breve brano di Carl Gustav Jung, credo sia riassunto in maniera esemplare anche il concetto di sudditanza nei confronti dei giudizi. E’ interessante come “bene” e “male”, in una concezione tipicamente antropocentrica, diventino voti pregiudizievoli alla verità che, per sua stessa natura, è tutt’altro che certa. 

Keypoint: mettersi in discussione e “parlare” con il nostro male interiore ci renderà più onesti.

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