Rabbia. Un sentimento che andrebbe e che, in linea di massima va evitato. Si, ma è è possibile farlo? Ma soprattutto, è sano? Una delle cose che mi ha sempre lasciato perplesso (per non dire stordito) sono gli annunci di lavoro dove viene richiesta “un’alta resistenza allo stress“. Cioè, giusto per capire…la vita è già di per sé “complicata“, frequentiamo luoghi di lavoro spesso al limite della decenza, svogliamo compiti che mai vorremmo compiere e stiamo – cosa peggiore – con persone che MAI sceglieremmo, e tu mi dici che ci sarà da lavorare sotto stress!? Ma vaff…NO! Non si dice.
UN PO’ DI RABBIA…MA PER SCELTA
Tu mi dirai “dobbiamo ricordarci che sotto stress, nei momenti di crisi, nella paura, l’essere umano da il meglio”. Vero, ma forse stiamo confondendo il giusto equilibrio tra gioia e rabbia, con una vita di merda. C’è una bella differenza. Come scrive Louise Hay “Non reprimere la rabbia imprigionandola nel tuo corpo: quando sei arrabbiato, sentiti autorizzato a sfogarti fisicamente. Esistono molti modi positivi per liberare queste sensazioni: puoi urlare in automobile con i finestrini chiusi, prendere a pugni un cuscino e a pedate il letto e i cuscini, puoi sbraitare e dire tutto quello che vuoi. Puoi urlare in un guanciale, correre o giocare a tennis per scaricare questa energia“.
Ecco…Sfogati almeno una volta alla settimana, che tu sia arrabbiato o meno, solo per scaricare le tensioni fisiche che accumuli nel tuo corpo.
L’insegnamento, se così vogliamo chiamarlo, suona un po’ diverso da “un’alta resistenza allo stress“. Ma io non voglio essere sotto stress! Quando lavoro voglio essere in pace con me stesso, con i miei collaboratori, con i clienti e tutti gli altri. Il lavoro non deve essere fonte di ansia, ma di gioia, di tranquillità. “Eh sì certo! E’ arrivato il fenomeno…oh, ma dove credi di vivere!?”
Eh no, non funziona così, è esattamente il contrario. Sei tu – ipotetico interlocutore incazzato – che vivi in un mondo malato e che non fai nulla per cambiarlo. Io voglio vivere bene, cosa c’è di sbagliato? Io voglio essere contento e voglio fare contenti gli altri. Difficile? Moltissimo! Devo arrendermi? Ci ho pensato, molte volte. Magari diventare stronzo, chiuso, ma non fa parte di me, non mi viene proprio. Magari severo, esigente con me stesso e con chi lavora con me, ma sempre rispettoso e pieno di stima. Sempre. William Somerset Maugham scrive che
“Per ogni minuto che passiamo in preda alla rabbia, perdiamo sessanta secondi di felicità”
Credo che sfogarsi sia fondamentale, vitale. Prezioso. La rabbia è sempre una cosa negativa? No, soprattutto se non repressa. La rabbia è può essere una grande forza, un super potere grazie alla quale è possibile rispondere ai soprusi, allontanare il malessere, far uscire la nostra personalità difendendo le nostre idee”. Anche la creatività ha bisogno di rabbia.
Sfoghiamo la nostra rabbia ma non facciamolo scegliere agli altri.