La Torre di Teschi di Nis si presenta come un grande cubo di pietra a forme di torre ed è il lugubre prodotto della battaglia di Čegar, punto di svolta della prima rivolta serba contro l’Impero ottomano. Disperato di fronte a sicura sconfitta, il comandante dei ribelli Stevan Sinđelić fece fuoco contro un barile di polvere da sparo, sterminando tutto il suo esercito insieme ai nemici che avevano invaso le trincee.
STORIA DELLA TORRE DI TESCHI
Adirato dall’azione di Sinđelić, il comandante turco Hurshid Pascià ordinò la mutilazione dei corpi dei ribelli morti. La pelle fu staccata dalla testa decapitata, impagliata e mandato alla corte imperiale di Istanbul come prova della vittoria turca. I 952 teschi furono usati come mattino per una torre alta 4 metri costruita all’ingresso della città. Il teschio di Sinđelić era in cima. La macabra costruzione lasciò una profonda cicatrice nella psiche dei cittadini ma non li dissuase dal combattere per la libertà. I serbi si ribellarono di nuovo nel 1815, questa volta con successo, scacciarono i turchi e conquistarono l’indipendenza nel 1830.
Negli anni che seguirono la costruzione della torre, le famiglie dei ribelli deceduti sottrassero alcuni dei teschi per offrire loro una degna sepoltura. Oggi ne restano 58 e sono circondati da centinaia di spazi vuoti, ognuno dei quali rappresenta una persona deceduta in battaglia. Nel 1892 fu costruita una piccola cappella attorno alla torre per ripararla dagli elementi naturali.
Questa particolarissima – e spaventosa – costruzione è stata lasciata intatta, dapprima come monito per ricordare ogni giorno la superiorità ottomana, oggi per testimoniare gli orrori della guerra e dell’oppressione in tutte le sue forme. Il monumento è visitabile sia con propri mezzi che con i mezzi pubblici facendo circa 3 ore di strada da Belgrado a Niš.