Cha no yu
#77. SCEGLIERE IL TE’
 
Christopher Penn è uno scrittore, esperto di marketing e lungimirante stratega digitale. Molto di quello che leggete, vedete, carpite dai “grandi” delle nostre latitudini, lo hanno saccheggiato a piene mani dal buon Chris. E sono certo che tra le sue pratiche ci sia anche quella di scegliere il tè 🙂
 
Ogni capodanno organizza una festa speciale, senza confusione, champagne e nemmeno musica a palla che ti rintroni ben bene fino al mattino.
Dedicata ad un ristretto gruppo di persone (ogni anno si aggiunge un ospite nuovo), ci si siede davanti al camino con in mano qualche legnetto e delle foglie. Ognuno alimenta la fiamma e si approfitta per passare del tempo di qualità.
 
E’ un efficace sistema per concentrarsi su ciò che si sta facendo, con calma e pacatezza, uscendo dallo stress e dalle nervose modalità tipiche del nostro tempo.
 
Ogni giorno abbiamo a che fare con una miriade di distrazioni che richiedono la nostra attenzione. E’ facile perdere di vista i propri obiettivi. Ecco perché è importante, qualche volta, fermarsi e dedicare un po’ di tempo alla meditazione. Non necessariamente a pratiche orientali delle quali magari poco sappiamo, basterebbe riuscire a ritagliarsi un momento per respirare e concentrarsi su piccoli e semplici gesti.
 
Qualcosa che preveda delle azioni limitate, nulla di complesso come costruire una libreria o preparare una cena di 4 portate per 12 persone. Qualcosa di “piccolo”, ma fatto con grande consapevolezza, quasi zen: prepararsi un tè, curare una pianta, piegare le lenzuola, alimentare un fuoco, riducendo all’essenziale i nostri gesti.
 
Tutto questo darà ordine e disciplina, anche a tutti quelli che, inizialmente, hanno la volontà un po’ ammaccata. 🙂
Non è semplice dedicarsi a piccoli gesti e farlo con consapevolezza, perché davanti a quelle piccole ed apparentemente insignificanti azioni, ci siamo noi, da soli. Ci accorgeremo che la preparazione di un tè, cercando di gestire ogni sua fase con attenzione e calma, richiede una miriade di micro-azioni. La scelta della tazza, l’accensione del piano (o della macchina) per scaldare l’acqua, la scelta del tè, la percezione dei profumi, lo zucchero – per chi lo usa – di canna o normale? A cristalli o dolcificante? Oppure oggi amaro? E ancora la scelta della tovaglietta, del cucchiaio. Per non parlare dei gesti che portano all’infusione, il fumo che sale dalla tazza, l’aroma, il gesto di versare il tè nella tazza.
 
Cha no yu“, l’antica cerimonia del tè giapponese, è un’esperienza che andrebbe fatta almeno una volta nella vita.
 
Keypoint: l’amore e l’amicizia non si chiedono come l’acqua, ma si offrono come il tè. [detto zen]
 

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