#74. A MORTE DEVAGAR (ODE ALLA VITA)

In fondo chi sono io per non divulgare uno dei pensieri più condivisi della storia? 🙂
Ma prima una piccola ma doverosa precisazione: questa bella opera viene, tutt’ora, erroneamente attribuita a Pablo Neruda; il tutto “deturpandone” anche il titolo. “Lentamente muore”, “Ode alla vita”. Sappiamo che, in verità è della scrittrice e giornalista brasiliana Martha Medeiros, e il titolo originale è A Morte Devagar.

Tempo fa questa meravigliosa opera venne erroneamente attribuita al poeta Pablo Neruda, la Medeiros venuta a sapere del disguido decide di contattare la Fondazione Neruda affinché le venisse ufficialmente riconosciuta la poesia. Dopo il malinteso molti giornali non tardarono a criticare chi compì tale errore definendo la poesia della Medeiros “una poesia insignificante rispetto alla grandezza del Neruda“. 

Ancora oggi, soprattutto scorrendo i news-feed di Facebook e qualche blog qua e là, capita di trovare alla fine Pablo Neruda come autore. Seppur abbia scritto opere straordinarie, questo pregevole momento poetico non gli appartiene. 

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente
chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo
quando è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita,
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.

Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Keypoint: diamo all’autore ciò che appartiene all’autore

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