Il tempo è una delle nostre maggiori ossessioni. Pensiamo solo al “tic” linguistico con cui ci riferiamo al nostro verificarlo di continuo (che ore sono, quanto manca, quanto ci resta etc.): diciamo di “controllarlo” sull’orologio da polso, sullo smartphone, sul desktop. Ma, forse, non è il tempo che “controlla” noi?
C’è un tempo misurabile, oggettivo e assoluto (anche se, da ormai cent’anni, la fisica ci dice che non è così…), che scorre a prescindere da noi e che detta il ritmo delle nostre giornate; e c’è un tempo soggettivo, che percepiamo spesso come troppo lungo o troppo breve a seconda dei casi. Risultato di questo “scarto” tra i due tempi, di questa mancata sintonia? Nevrosi, piccole o grandi. Proviamo a raffinare la nostra percezione del tempo, a fargli capire chi-controlla-chi; o addirittura che, forse, è proprio l’idea di “controllo” che potremmo
abbandonare. Perché in fondo, come pensava Eraclito, comunque “tutto scorre”.
IL CONSIGLIO: Non dipendere dall’orologio: gioca in anticipo, esercitati a prevedere il tempo, a farlo più tuo e a rimettere questo “tuo” tempo al centro della tua vita.
FATTI LE DOMANDE GIUSTE:
- Quando “controllo” il tempo, come mi sento? Cosa provo: ansia, rilassatezza…?
- Ogni quanto mi capita di stupirmi del fatto che l’ora effettiva non coincida con la mia aspettativa?
- Quali sono le volte in cui questo “stupore” ha un impatto positivo (per esempio: “che bello, sono solo le…”)?
- Cosa posso fare per replicare le condizioni che hanno prodotto questo bel momento di “flow”?
ALLENAMENTO: sintonizza il tuo orologio interno
Il lunedì mattina (tanto odiato, ma fondamentale…), dai un voto da 1 a 10 alla tua capacità di gestire il tempo. Togli l’orologio dal polso e lascialo a casa in un cassetto. – Fino al venerdì, cerca più spesso che puoi (possono bastare 2-3 volte al giorno) di allenare questa abilità facendo semplici “giochi” con te stesso: per esempio, tutte le volte che vuoi sapere che ora è, prova prima a indovinarla, e poi controlla sullo smartphone.
Oppure: prima di un’attività (una telefonata, un meeting, un incontro con qualcuno, uno spostamento a piedi, in bici o in auto, e così via),
“scommetti” con te stesso sulla sua durata. Evita di controllare l’orario durante l’attività stessa e, solo alla fine, controlla quanto ci ha messo realmente, e fa’ un confronto con la tua stima iniziale.
Keypoint: il sabato mattina, prenditi un minuto per chiederti come sia andata questa settimana, e quale voto daresti ora alla tua capacità di gestire il tempo. Ora, se vuoi (ma solo se vuoi!), puoi rimetterti l’orologio al polso!