Nel cimitero dietro la chiesa ortodossa di St Nicholas, a Eklutna, si possono vedere più di 100 minuscole case colorate. Costruite per coprire le tombe, gli edifici in miniatura combinano la tradizione ortodossa russa con gli usi dei nativi americani.

Eklutha, situata a 40 km da Anchorage, era luogo di insediamento di molti villaggi di indiani Dena’ina Athabaska circa 800 anni fa. I missionari ortodossi russi giunsero attorno al 1830 e le due comunità si integrarono.

Prima dell’arrivo dei russi, gli Athabaska cremavano i loro morti. Quando la popolazione indiana assimilò l’ortodossia russa, che proibisce la cremazione, i nativi presero a seppellire i defunti nel cimitero della chiesa di St Nicholas.

Secondo le credenze degli Athabaska, le case per gli spiriti forniscono una dimora all’anima del defunto durante i 40 giorni in cui indugia in questo mondo. Quando un corpo viene seppellito, si impilano delle pietre sulla tomba e le si copre con una coperta, per dare simbolicamente calore e conforto.

Poi, sopra la coperta, si mette la casa per lo spirito, che i parenti dipingono nei colori di famiglia. Il tocco finale è un simbolo ortodosso: una croce di legno con tre bracci orizzontali che rappresentano, dall’alto, il cartello posto sulla croce durante il supplizio di Cristo, l’asta a cui erano inchiodate le sue braccia e il poggiapiedi che sosteneva il suo corpo. 

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