Occasione? E potremmo continuare: “e non sperate che ve ne capiti un’altra”.

Questo è uno di quei dolorosi consigli che mi ricordano alcune mie cattive esperienze. Il successo di una foto è quasi sempre questione di istanti, dell’occasione giusta, e anche se questo concetto può sembrare meno importante in alcuni casi (le nature morte e le foto notturne) che in altri (le foto sportive), permea comunque ogni cosa.

Anche in un paesaggio, che è relativamente statico, occorre tener conto della dinamicità della luce e del cielo e di altri elementi in movimento. La tempistica è chiaramente diversa che nella fotografia di strada, ma anche in casi come questi nessun momento è uguale a un altro.

OGNI LASCIATA E’ PERSA

Con soggetti particolarmente lenti l’attesa può essere ancora più rischiosa, perché avremo l’impressione che non ci sia alcuna urgenza. Pianificare uno scatto e riflettere su come ottenere il risultato desiderato è una grande idea, ma potreste rimanere spiacevolmente sorpresi del fatto che il tempo non resta immobile a vostro beneficio e spesso la situazione non migliora. L’occasione scappa, e la nuvola si piazza lì, dove non avrebbe dovuto.


È molto facile arrivare su una scena, guardarsi intorno e predire che sarà fantastica quando la luce cambierà, le nuvole si sposteranno o le ombre cadranno nella direzione opposta. Ma si tratta sempre e solo di supposizioni.

La cosa migliore è immortalare la scena così come ha catturato la nostra attenzione. Oltre al tempo necessario a scattare, non perderemo nulla. Potremo comunque tornare all’alba o in un altro

momento, ma avremo almeno scattato qualcosa.

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