Buon 2018!
Con questo articolo inizio un percorso di “iniziazione” creativa. Un percorso di rinascita sulla via dell’arte, una strada che va scoperta (quando non riscoperta) al di là delle paure, seguita amorevolmente e abbracciata con tutti noi stessi. Basta capire come mettersi in  ascolto di se. Iniziamo questo nuovo e affascinante percorso.

#1. TU SEI QUELLO CHE PENSI DI ESSERE

I creativi non sono persone particolarmente creative. Ho conosciuto parecchi scrittori, musicisti, artisti e ho notato che il loro potenziale creativo non è “superiore” a quello degli altri.

I creativi hanno però il dono di sentirsi tali e, siccome lo pensano, lo sono. A molti di loro mancano le tipiche abilità artistiche tradizionali: Bacon non sapeva disegnare, Andy Warhol non era in grado di dipingere accademicamente. Infatti evitavano di farlo. Ma questo non impediva loro di essere persone creative e, come sappiamo, influenzare l’arte a livello planetario.

Il potere della mente è indiscutibile e se è in grado di alterare la percezione fisica (alcuni pazienti hanno subito operazioni sotto ipnosi, senza l’ausilio dell’anestesia), allora riuscirà anche a modificare il modo in cui percepiamo noi stessi.

I creativi vivono da creativi perché è esattamente così che si sentono.

A 3/4 anni Picasso non era né più né meno creativo degli altri bambini. La differenza era semplicemente che lui non ha mai smesso di pensare a se stesso come ad una persona creativa, dato che suo padre, anche lui artista, lo spingeva a crederci.

Qualsiasi “cosa” pensiamo di essere, è ciò che diventeremo, o ciò a cui dobbiamo aspirare.

Picasso, Beethoven, Dickens erano fortemente convinti che le loro opere fossero capolavori. Anche prima di arrivare alla perfetta padronanza della materia. Dentro di loro, nel profondo, sentivano di essere i migliori.

Questa consapevolezza di sé è il motivo principale per cui, alla fine, lo sono diventati per davvero.

Keypointfiducia in se stessi. 🙂

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