digitale

#292. ESSERE DIGITALE

Ma tu te lo ricordi quando si facevano le cose per il gusto di farle? Ti ricordi quei momenti in cui correvi per andare a giocare? Magari a pallone o a ritrovarsi con le amiche, in giro a bighellonare senza una vera meta? Non eravamo esseri digitali…eravamo esseri viventi. Nessun autoscatto, nessun essere digitale. 

Adesso è bello lo stesso, ma non bighelloniamo più. Ci facciamo meraviglia di tutti questi “ragazzini” attaccati ad uno smartphone, con la testa piegata su quel minuscolo schermo…ci scandalizziamo e lo facciamo proprio attraverso lo stesso oggetto che ci sembra tanto maledetto in mano ad un adolescente. Non riusciamo a parlare con loro, ma preferiamo far sapere al nostro pubblico virtuale come era diverso ai nostri tempi, dando esattamente l’esempio opposto. 

Io me lo ricordo il periodo senza selfie sai. Non è poi così lontano…mi ricordo quando chiamavo a casa di un amico o di un’amica e speravo con tutte le forze che non mi rispondesse il padre; ricordo come se fosse ieri la gioia che avevo quando arrivava la puntata settimanale dell’A Team, dei Jefferson e di casa Keaton. Quando condividere voleva dire farlo SOLO con chi faceva parte della tua ristretta cerchia: truzzi, paninari, metallari. Adesso è tutto cambiato…almeno così dicono. 

Non ricordo tanta gente così “rivoluzionaria”, così pronta a fare battaglie da casa. Non ricordo persone che scrivevano lettere su lettere per far sapere di quanta ingiustizia ci fosse. Adesso tutto è cambiato, dicono. Adesso puoi arrivare a milioni di persone con il tuo pensiero e puoi, se davvero lo vuoi, cambiare il mondo. 

Per ora riusciamo a vedere le serie TV complete in una giornata e siamo certi di chiamare direttamente il nostro interlocutore senza passare dal firewall papà. Per il resto, aspettiamo pazienti la rivoluzione. 

Keypoint: non è vero che il digitale avvicina le persone. Sono le persone che si avvicinano l’une alle altre. Il digitale ti consente di comunicare velocemente, ma non avvicina.

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