Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo. Alcune ci riportano indietro, e si chiamano ricordi. Alcune ci portano avanti, e si chiamano sogni.
(Jeremy Irons)
 
Il mondo in cui viviamo è il mondo dei sognatori. Se esiste l’auto che ci permette di andare da A a B, se abbiamo un aereo che è in grado di farci attraversare il pianeta in poche ore, se abbiamo la Divina Commedia, i Beatles, i Simpson, lo smartphone, internet lo dobbiamo alle sognatrici e ai sognatori che, come George Bernard Shaw hanno trasformato il perché in “PERCHE’ NO?”
 
Dire che uno studente ha la testa fra le nuvole e che sogna ad occhi aperti non è mai considerato un complimento. Un bambino che sogna è un bambino distratto. Concedere alla nostra mente di fantasticare, inventare, talvolta sfuggire, sembra qualcosa di cui vergognarsi.
 
Eppure tutto ciò che ci circonda – eccenzion fatta per le meraviglie della natura – nasce dal sogno di qualcuno. Dall’idea visionaria, a volte pazza di un coraggioso e impavido sognatore che un bel giorno decide di affrontare quel pensiero. Da “eretico”.
 
Qualcuno ha pensato che fosse la terra a girare intorno al sole…
 

LE IDEE NASCONO DAI SOGNI

Anche Paul McCartney ha sognato la melodia di Yesterday. L’aveva sognata, di notte. Era talmente strano aver composto quel brano in sogno, che per mesi chiese agli amici se l’avessero mai sentita prima tanto da aver temuto un plagio inconscio. Si convinse e ne scrisse il testo.
 
Così nacque, tra leggenda e realtà, uno dei brani che vanta il maggior numero di cover, con più di 1.600 versioni registrate.
 
La mente ha bisogno di viaggiare, fantasticare, vagabondare libera di raggiungere nuovi e inesplorati mondi.
Ricordiamo che dietro ad ogni cosa c’è il sogno di qualcuno, dietro ad ogni “è impossibile” c’è un sognatore che lo ha reso possibile.
 
Keypoint: facciamo viaggiare la mente, sogniamo ad occhi aperti.

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