repressione

#357. STAMPARE E SCRIVERE 

Nel 1893 il governo francese annunciò ufficialmente l’invenzione del dagherrotipo; sono passati solamente 180 anni e questo tipo di “tecnologia”, sembrerà incredibile, ma ora non è proprio l’approccio fotografico più diffuso. 🙂 

Eppure non abbiamo solamente testimonianza della tecnica, ma anche dei risultati che si potevano ottenere, perfettamente conservati.

Adoro fotografare e sono molto contento che il digitale sia pienamente utilizzato dai fotografi più importanti. Il livello qualitativo è altissimo, si inquina meno, tutto è più veloce e il flusso di lavoro è snello e immediato.

Il fascino della pellicola, la magia del vinile, il gusto della pagina di carta fanno parte della mia formazione, della mia storia e resteranno sempre qualcosa al quale non rinuncerei mai.

La mia collezione di dischi, i miei libri, i negativi e le stampe saranno sempre la mia memoria, il mio backup del cuore e anche io, come lo stesso Vint Cerf, consiglio sempre di stampare le foto, di acquistare dischi e CD degli artisti preferiti, di possedere i libri cartacei.

Non è un problema di stoccaggio, ma un problema di compatibilità. Adesso recuperare qualche informazione da un floppy disc o da un disco ZIP è un’impresa da museo: sarebbe come pensare di stampare con i sistemi di Gutenberg! Costosissimo e difficilissimo. 

Keypoint: il supporto fisico ci resterà, e lo tramanderemo, nel tempo. 

 

 

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