#10. INVENTA TE STESSO ANCHE SE DEVI PARTIRE DALLE TUE STESSE MACERIE

Michel Foucault sosteneva che l’uomo moderno avesse la possibilità di concepire la sua intera vita come una grande e sensazionale opera d’arte. La sfida non è quella zen di trovare – o ritrovare – se stessi, ma quella di inventare se stessi.

Ogni decisione, azione o pensiero ci porta a creare: la nostra vita è una nostra creatura. Siamo noi che scegliamo ciò che vogliamo essere, nessun altro.

Durante la seconda guerra mondiale, l’artista Joseph Beuys, fu mitragliere su un caccia bombardiere della Luftwaffe; il suo aereo fu colpito mentre sorvolava la Crimea dove precipitò. Secondo il suo leggendario racconto, fu salvato da una tribù di nomadi che lo accudirono e ne curarono le ferite con miele e feltro. Beuys fu in realtà salvato da una unità di ricerca tedesca e ricoverato presso l’ospedale militare.

Aveva ideato quella “leggenda” per creare il suo mito personale. La storia così com’era non gli piaceva e aveva usato uno stratagemma artistico per introdurre nel racconto materiali non convenzionali: miele, feltro e una tribù nomade!

Per lui la creatività era uno stato mentale e la applicava a qualsiasi cosa facesse. Certo non dobbiamo diventare tutti così “borderline” nel raccontarci, ma è la modalità che risulta accattivante: applicare una visione creativa ad ogni aspetto della vita, anche nella tragedia.

Pensiamo sempre a ciò che facciamo come ad un atto di creatività. Non importa se ci accingiamo a scolpire un’opera monumentale di marmo travertino, se ci dilettiamo a cucinare la torta della nonna o a sistemare il cassetto dei calzini (possibilmente puliti :)), ogni gesto deve diventare parte di un’opera d’arte. Noi stessi siamo l’opera d’arte.

Keypointnon cercare te stesso. Inventa te stesso, ogni giorno.

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