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#251. VIAGGIARE E VIVERE IN FURGONE

Vivere quasi due mesi in un furgone continuamente itineranti è stato magico, logorante, pazzesco, istruttivo, pieno, meraviglioso, pesante, unico…è stato tutto.

Abbiamo attraversato città, piccoli paesi, minuscoli villaggi, territori ora incantevoli e ora misteriosi ed inquietanti, estremi.

Pian piano vi racconterò un po’ di queste “visioni”, di come le ho vissute, le abbiamo vissute: qualcuno le riconoscerà perché ci è già stato, altri avranno la curiosità e ci andranno e altri ancora, forse, non saranno minimamente interessati, spero non infastiditi. Sarà bello comunque raccontare attraverso le immagini e qualche nota un viaggio che ha davvero avuto dell’incredibile, che ha visto me e la mia piccola squadra vivere un’avventura indimenticabile.

No…il furgone non è un camper, bello grande, con tutti i comfort, 7 camere, 20 letti, frigo come a casa, la mansarda, due bagni, il garage, anfratti ovunque…no.

Il furgone è minimale, è essenziale: ti insegna a scoprire quali sono davvero gli spazi, i tuoi spazi, i movimenti, capisci di ciò di cui hai veramente bisogno e cosa è superfluo, di quanto poco ti basti per essere in pace quando puoi essere “ovunque”.

 

Mai fatto un solo campeggio in tutto il viaggio, e anche questo non è da tutti. Soprattutto con un piccolo compagno di viaggio di poco meno di 6 anni che ci caricava ogni mattino dicendo “Ehi, dobbiamo andare ancora avanti! Che viaggiatori siamo se ci fermiamo ora?” Sei stato un grande piccolo viaggiatore.

Complicato? Un po’. Orgogliosi? molto! Comunque siamo sempre riusciti a procurarci l’acqua per lavarci senza troppi intoppi, anche se le “difficoltà” sono parte integrante di un vero viaggio e sono quelle, alla fine, che in buona parte ti mancano.

Poi vi racconto. 🙂 

Keypoint: il viaggio è quella droga benevola che ti fa amare anche i problemi che hai avuto. 

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