Scuse…“Guarda, magari! Ma purtroppo costa troppo, poi non è che abbia tutto questo tempo e tra l’altro non ho nemmeno l’attrezzatura adeguata.”
Il film horror “The Blair Witch project” venne prodotto con meno di 20.000 dollari e con cinque attori. Incassò più di 250 milioni di dollari. Per chi non lo avesse visto, il film racconta la storia di tre studenti che, girando un documentario sulla strega di Blair spariscono senza fare ritorno.
Il film fu presentato come un documentario ricavato dal montaggio delle riprese che fecero durante i giorni di permanenza nei boschi, dove avrebbero dovuto scovare la strega o raccogliere elementi che ne provassero l’esistenza.
UN PO’ DI SCUSE? FORSE TROPPE
In stile nocumentary, termine che identifica lo stile documentaristico ma inventato di sana pianta, il film fece il giro del mondo e riuscì ad in cassare al botteghino una cifra inimmaginabile, nonostante la produzione, gli attori e la strumentazione fosse ridotto al limite.
I registi del film, quelli veri, non avevano nemmeno i soldi per acquistare una telecamera: fecero lo sforzo di comprarne una, non l’ultimo blasone della tecnologia, la usarono per le riprese e poi la riportarono indietro chiedendo il rimborso. Un po’ al limite la cosa, ma il negozio accettò e riuscirono a contenere ulteriormente i costi. Volevamo semplicemente girare un film e lo hanno fatto.
Stanley Kubrick consigliava ai suoi giovani studenti di prendere in mano una cinepresa e girare un film, uno qualsiasi. Poi avrebbero parlato di come, cosa, quando e perché, ma intanto vai e sbattici il grugno.
Non riusciremo mai a sgomberare il campo da tutte le scuse, ma almeno proviamo a diminuirle.