perché

#316. PERCHÉ? LO FACCIO PER ME

Ma perché scrivi? All’inizio nemmeno a me è stato molto chiaro il perché di questo sito…forse nemmeno ora. Probabilmente la voglia di parlare con più persone possibili contemporaneamente senza creare confusione.

È da anni che scrivo per me, sui miei blocchetti, sui foglietti volanti, sui taccuini. Voglio ringraziare chi mi legge, e lo farò sempre. Non sono un opportunista, né tanto meno un leccaculo, anzi. Però conosco il senso di gratitudine e trovo giusto esprimerlo. Soprattutto a chi mi dedica un po’ del suo prezioso tempo.

Sai, per tutto il tempo che ho impiegato a scrivere questo mi sono spesso concentrato sulla questione sbagliata: piacerà? Sarà interessante ciò che scrivo? Questo è il modo errato di affrontare un progetto.

Mi spiego. Preoccuparsi per la riuscita di un proprio lavoro è naturale e sano, ma non può essere il carburante del nostro operato. Chi non vorrebbe riconoscersi un talento, magari premiato con il riscontro, il successo, il clamore? Fai con amore ciò che fai, ma soprattutto ama quello che fai diceva non so chi, ma il concetto è chiaro. Fallo e fallo con passione.


Capire le altre persone è intelligenza, comprendere se stessi è saggezza. 


Ho deciso di scrivere su questo blog (solo a rileggere questa frase mi viene la pelle d’oca) per raccogliere le idee e, lo ammetto, scrissi qualche articolo anche per partecipare ad un concorso di scrittura che, nonostante abbia vinto, si è rilevato una gran fregatura. Vabbè, sono abituato…suono. 🙂

Una sfida con me stesso che pensavo già in partenza di perdere. Ma mentre scrivevo, mentre cercavo tra i miei ricordi, tra le mie esperienze e tra i libri che ho letto e divorato con passione, la consapevolezza di essere davvero con me stesso prendeva forma e ad ogni parola, ad ogni frase si faceva sempre più nitida. Ho capito cosa volevo dire e perché.

Voltaire diceva che “la scrittura è la pittura della voce“. La scrittura non è  un atto magico, ma ha il potere di portarci nelle stanze più remote della nostra anima. La parola scritta – magari a mano – ha la forza di accendere la nostra fantasia e dare luce al nostro io più intimo.

Appunti, note, pensieri, il diario e poi qualche disegno, una foto, una poesia. Non ho idea di come si scriva, non conosco le tecniche di persuasione, la scrittura creativa, gli escamotage per creare suspense e la dialettica di questo o quel genere, ma so di essere onesto e che quello che racconto, che condivido, è una raccolta di aneddoti che hanno un filo logico, confuso come è la vita, ma ce l’ha. 

Così, avevo voglia di dirvelo, di aggiungere qualcosa di me a queste pagine virtuali e ringraziare chi mi legge.

Keypoint: nessuna “milestone” oggi. Solo gratitudine e, forse, un pizzico di fragilità. 

 

Spread the word. Share this post!

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *