Sembra essere l’unica vera testimonianza di una fuga di massa di dinosauri. Un documento rimasto intatto quasi 100 milioni di anni che racconta – forse – di una fuga improvvisa.   

Cosa accadde?

L’immagine non c’entra gran che e, come molti avranno capito, fa riferimento ad un famoso film uscito qualche anno fa. Ma l’immagine è suggestiva, e abbastanza evocativa da farci piombare con veemenza in quelle praterie invase da animali giganteschi. Siamo in Australia, nella regione del Queensland e più precisamente a 110 km a sud-ovest del paese di Winton.

E’ lì che si trova una delle testimonianze preistoriche più interessanti e meglio conservate di tutto il pianeta: si tratta di un’area che – secondo alcuni studi – è testimone di una vera e propria fuga di massa di alcuni dinosauri. 

Novantacinque milioni di anni fa, Cretaceo inferiore per i più precisi, un branco di 150 dinosauri, composto da animali grandi come polli e struzzi, scappò precipitosamente da un predatore – forse un Tirannosauro – che si era presentato davanti a loro con fare minaccioso e le fauci spalancate pronto a sgranocchiare qualcosa per cena.  La calca, che molto probabilmente durò solo pochi secondi, lasciò sul terreno un intrico di tracce fossili, che oggi formano l’unica prova al mondo di una fuga di dinosauri.

Per meglio conservare lo straordinario documento naturale, è stato costruito un edificio proprio su quelle impronte per proteggerle dall’erosione e dagli agenti atmosferici. 

 

Chi c’era? 

Ma quali erano, presumibilmente, i dinosauri presenti in quell’area in quell’epoca? Ma soprattutto, quali sono stati quelli che effettivamente si sono dati alla fuga? Sulla base degli studi fatti, dei documenti in possesso e in base alla conformazione delle impronte, si presume che tra gli animali in fuga ci fossero Skartopus (piccoli teropodi), Wintonopus (teropodi di medie dimensioni, forse della stessa specie di quelli più piccoli) e un probabile grande ornitopode come Muttaburrasaurus.

Ora, i paleontologi e gli aspiranti tali, godranno nel solo leggere questi nomi io, invece, che non sono un paleontologo e nemmeno un conoscitore, ho dovuto documentarmi per capire di quali animali si trattasse. E capire che si fa riferimento alle impronte dell’animale e non tanto all’animale. 

Anche se decisamente interessante, quella della fuga è un’interpretazione che, da qualche tempo, è stata messa in discussione. Alcune prove suggeriscono che potrebbe essere stata una traversata naturale del fiume e nel 2015 il Winton Shire Council ha invitato il Museo di Storia Naturale della preistoria australiana dei dinosauri a rivedere l’approccio utilizzato durante le guide al sito delle impronte.

Quale sia la verità, forse, non lo scopriremo mai, ma resta il fatto che quella di Lark Quarry è comunque tra le più importanti esposizione museali all’aperto della preisotoria. Una superficie rocciosa che conserva centinaia di orme di dinosauro perfettamente conservate nel terreno. 
Per saperne di più potete visitare il sito http://www.nprsr.qld.gov.au/parks/lark-quarry/index.html

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