Chiamata la Venezia d’Africa, Ganvié è un agglomerato di circa 30 mila abitanti e sorge completamente (o quasi) su palafitte. Siamo in Africa centrale, nel Golfo di Guinea, in un’area ancora poco conosciuta e poco visitata dal turismo, forse per la mancanza di strutture ricettive adeguate.
Perché Ganvié?
Nel XVII e XVIII sec., una porzione dell’odierno Benin corrispondeva al Regno di Dahomey. Creato dai Fon, un gruppo etnico Africano occidentale, diventò tappa di rilievo della tratta atlantica degli schiavi dopo l’arrivo dei portoghesi. I cacciatori Fon collaborarono con i mercanti di schiavi, viaggiando per l’intero territorio in cerca di esseri umani da vendere. Uno di questi gruppi che vennero più perseguitati erano i Tofinu, che vivevano in quello che oggi è il Benion centrale.
Sapendo che le credenze religiose dei Fon impedivano loro di immergersi nell’acqua (!?), i Tofinu lasciarono le loro case e fondarono l’attuale Ganvié, una comunità di capanne di bambù su pali nel lago Nokoué, diventando una delle aree su palafitte più grandi del mondo.
Dopo aver protetto i Tofinu nell’era della tratta degli schiavi, Ganvié è sopravvissuta e si è adattata ai bisogni del XXI sec. Barche motorizzate passano tra i 3000 edifici, che comprendono una scuola, un ufficio postale, una chiesa, una banca e una moschea. Nel villaggio vivono più di 30.000 persone che si spostano in canoa e vivono principalmente di pesca.
Ganvié oggi
Nonostante la sua apparente lontananza dal mondo “civile”, e le strutture praticamente inesistenti (c’è solo un Hotel), Ganvié è una città assaltata dal turismo. Come in molti luoghi dell’Africa i bambini sono molto insistenti nel chiedere soldi ai turisti, anche se, a onor del vero, non c’è una emigrazione particolarmente forte nel villaggio. Già a 4-5 anni i bambini portano le piroghe e le canoe da soli risultando piuttosto indipendenti; anche le donne, che accompagnano tutte le attività con canti etnici, svolgono tutte le attività come pescare e vendere i prodotti al mercato.
La vita a Ganvié scorre in modo molto naturale, i tempi sono dettati dal sole e i colori sgargianti delle imbarcazioni e delle case riflettono l’animo sgargiante di questo popolo affascinante.
Un reticolo di strade d’acqua attraversate da numerose piroghe che snodano tra palafitte di ebano. Questa è Ganvié, una cittadina unica e magica.