Tratto da uno scritto di Bernie Siegel

Durante il suo giro di visite all’ospedale un medico notò che una degente portava il suo stesso cognome. Benché non fosse una sua paziente, decise di entrare nella stanza e di scambiare quattro chiacchere con lei.

memoria

Venne a sapere che la donna aveva appena dato alla luce un bambino morto e nei giorni che seguirono le fece spesso visita per aiutarla ad affrontare il dolore. Parecchi anni più tardi, il medico ricevette una lettera dalla donna la quale lo ringraziava per essersi preso cura di lei durante quel momento così difficile della sua esistenza.

La donna proseguiva dicendo: «Quando ero in Cina ho visitato un bellissimo giardino e su un muro ho notato una iscrizione. Ho chiesto a chi mi accompagnava di tradurmela, diceva più o meno così: Divertiti. È più tardi di quanto pensi. – Caro dottore, quando ho sentito quelle parole ho pensato a lei e a tutto il tempo che dedica ai suoi pazienti. Provi a riflettere sul significato di quel proverbio».

Quella notte il medico non riuscì a prendere sonno e il giorno dopo comunicò al primario che aveva deciso di prendere tre mesi di congedo. Convinse un caro amico a partire con lui per un viaggio che da tempo sognava di fare ma che aveva sempre rimandato. Tre mesi dopo constatò che la maggior parte dei suoi pazienti non si era nemmeno accorta della sua assenza.

Quella fu per lui un’esperienza che lo indusse a essere più umile, si rese conto che per essere un bravo medico non doveva necessariamente sacrificare le sue esigenze e i suoi desideri. Purtroppo, al ritorno dal viaggio, al suo amico venne diagnosticato un cancro.

Questi non smise di ringraziarlo per averlo convinto a partire con lui prima che la malattia si manifestasse e per la meravigliosa esperienza che avevano vissuto insieme. 

 

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