Delegare è una vera arte, e non è sempre semplice riuscire a farlo. E’ importante riflettere su ciò che odiamo nel modo più assoluto. Ma attenzione: non su attività che semplicemente non ci piacciano, perché ce ne saranno sempre, ma su quelle che proprio non sopportiamo con tutte le nostre forze e che, verosimilmente, non siamo in grado di fare con rigore e risultati soddisfacenti.
Ecco, sarebbe il caso di considerare la possibilità di delegare.
Per chi è maniaco del controllo e forte accentratore la cosa non è mai di semplice approccio, tuttavia è un’opzione da non sottovalutare.
Per chi è maniaco del controllo e forte accentratore la cosa non è mai di semplice approccio, tuttavia è un’opzione da non sottovalutare.
La cosa non è affatto semplice. E’ necessario fidarsi delle persone a cui pensiamo di delegare, inoltre è importante affidare compiti adeguati a persone adeguate. Un’altra questione riguarda i costi: se non ci piace cucinare saremo, in qualche modo, costretti a farlo, a meno che non ci si possa permettere cuochi e servitù. Assumere un contabile, una professionista della fotografia, un esperto di marketing, o un’agenzia di pulizie è una spesa. Certo il tema non si limita ad una questione di mero denaro, anche se potrebbe aiutare e non poco.
Si dice che “chi più spende meno spende“, ma questo vale trasversalmente, anche in termini di tempo e di gioia mancata.
DELEGARE…E FIDARSI
Una volta stilato un bell’elenco di ciò che non sopportiamo e che potremmo affidare a qualcun altro, arriva il momento di chiedersi: “ok, di queste cose” – limitatamente a 4 o 5 – “cosa posso anzi, devo, assolutamente delegare?” Una volta individuati sarà nostra premura capire se possiamo spendere qualche soldo oppure se possiamo barattare con qualche nostra competenza.
Anche se saremo costretti a pagare qualcosa possiamo stare certi che li risparmieremo in sanità mentale, e ci ringrazieremo per aver evitate di fare attività che troviamo odiose. Warren Buffet, considerato il più autorevole value investor di tutti i tempi, per le sue 88 imprese (tra cui Fruit of the Loom, Berkshire Hathaway, Jordan’s Forniture) ha assunto 88 direttori generali diversi con la promessa, per ognuno di loro, che li avrebbe sentiti per telefono UNA volta all’anno. E basta! Questa è decisamente fiducia!
Quando Buffet fu contattato telefonicamente da Grady Rosier, CEO di McLane Company, per chiedere se poteva acquistare due nuovi jet per la compagnia, lui rispose candidamente: “E’ lei l’amministratore dell’azienda, tocca a lei questa decisione“.
Come Warren stesso dice: “Delega quasi fino ad abdicare.“
Dobbiamo cercare di diventare tutti un po’ più Warren Buffet. Meno accentratori e più attenti a chi scegliamo come nostri fidati alleati.