Abbandono non è solo uno stato…Ci sono progetti che nascono piano. Non da un’idea, ma da una sensazione. Un bisogno silenzioso che, col tempo, prende forma.

IL PROGETTO

Urban Silence” è nato così. Da una parte di me che aveva bisogno di tornare a creare, ma senza clamore. Una parte rimasta quieta a lungo, in attesa del momento giusto.

Ho raccolto immagini, attraversato luoghi dimenticati, ascoltato il suono delle macerie, dei corridoi vuoti, dei respiri trattenuti. Ho scritto parole che mi aiutassero a dare senso, e le ho intrecciate con suoni, rumori, musiche, voci.

Ogni dettaglio è stato curato, così come ogni passaggio ha avuto il suo tempo. Tutti gli elementi hanno ragione di esistere ed essere lì, proprio come le macerie. 

Si tratta di un’opera visiva e sonora, ma anche di un viaggio personale. Un ritorno alla mia parte creativa più intima. Un modo per ascoltare, ed ascoltarmi di nuovo.

L’abbandono, in fondo, non è la fine. È memoria.

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