immaginazione

#97. USARE L’IMMAGINAZIONE. USCIRE DAL LOOP

Per riuscire ad essere ciò che realmente vorremmo (e dovremmo) essere, e per raggiungere ciò che veramente vogliamo raggiungere, senza accontentarci di ciò che la cucina della routine ha già preparato, condito e servito per noi, allora dobbiamo saper accogliere l’immaginazione. Abbandonare – per un po’ – la realtà, il raziocinio e, in fondo, i binari…

Sì, perché è solo con l’immaginazione e la fantasia che possiamo superare quelli che sembrano ostacoli insormontabili, trovare strade alternative, in sintesi “trovare più di una soluzione”. L’immaginazione, supportata dal pensiero laterale e dalla giusta apertura mentale, può permetterci di divincolarci da diversi gineprai. Tutti quanti siamo bloccati, chi per un motivo, chi per un altro, in un certo modo o in una certa area della nostra vita. 

E’ da questa situazione di stallo che ognuno di noi vorrebbe uscire il più in fretta possibile. Non ci permette di esprimere il nostro potenziale, ci toglie energie, ci toglie tempo, risorse ma, soprattutto, ci toglie fiducia. Sappiamo che perdere la fiducia in noi stessi e, quindi, l’autostima, è davvero pericoloso. L’immaginazione, la fantasia, l’estro, il pensiero fuori dal coro ci può essere di grande aiuto. Pensare folle, ecco cosa ha portato alla luce una grande idea. 

Credere che là fuori ci sia solo un’idea, una soluzione percorribile, conduce ad un sacco di pressione e di ansia: 

  • “Il problema è che non sono abbastanza sicuro”
  • “Se lo faccio potrei rovinare tutto”
  • “Ho solo bisogno di tempo”
  • “Lo farò, ma nei modi adeguati”

Queste, come mille altre domande, non porteranno ad alcuna soluzione ma solamente a frustrazione e perdita di tempo. Quelli di noi che sono abbastanza fortunati da vivere nel mondo moderno, con accesso ad un certo grado di scelta, libertà, mobilità e digitalizzazione trascorrono la maggior parte del tempo immersi nell’ossessione compulsiva dell’ottimizzazione, salvo poi fallire miseramente.

Immaginare

Immaginate a quante volte ci capita di organizzare alcuni giri, semplici – spesa, benzina, bambino scuola – e qualcosa va storto. Il nostro straordinario castello crolla e ci mette di fronte ad una realtà spesso insopportabile. Certo, cerchiamo di dirci che “in fondo non è successo nulla“, ma non sempre la viviamo in maniera così smart e filosofica. Il problema sta nelle aspettative e nel nostro design mentale del da farsi. Fallito un piano…finito tutto. 

La realtà è che di soluzioni, idee, possibilità ce ne sono davvero tante. E così come questa cosa vale per i nostri appuntamenti quotidiani, vale per la vita nel suo complesso: Non esiste un’idea unica per la nostra vita. Esistono molte vite che possiamo vivere e, fortunatamente, sono indipendenti dall’età. Fantasia, immaginazione e, talvolta un po’ di incoscienza…questo serve. 

La quantità contiene in sé una qualità decisamente competitiva intrinseca: avere molte idee significa poter accedere ad un archivio vasto, e le possibilità che in questo archivio ci siano delle idee buone, se non ottime, aumenta. Pensiamo ai designer di prodotto. Loro amano avere migliaia di idee, dalle più folli alle più fattibili. Non si limitano al budget, alla fattibilità, al gusto del committente o al mercato. Ovviamente sono tutti elementi che vengono presi in considerazione con grande attenzione, ma non si lasciano condizionare dai problemi; piuttosto preferiscono risolverli successivamente, senza frenare la loro immaginazione. 

Insomma, dobbiamo diventare sempre di più designer della nostra vita e, in tal senso, condividere questi pensieri: 

  1. si sceglie meglio quando si ha un gran numero di buone idee da cui attingere
  2. non scegliere MAI la prima soluzione che ci viene in mente

I problemi amano essere presi in considerazione. Se troviamo loro un’unica soluzione questi non ne saranno felici e troveranno il modo di metterci i bastoni tra le ruote. Se, invece, ai nostri problemi diamo in pasto più soluzioni, immaginando scenari di varia natura, allora avremo sicuramente delle risposte più efficaci e i problemi si sentiranno “coccolati”. Chi viene trattato bene è più propenso a darti una mano. 

Keypoint: l’immaginazione è lo strumento con in quale disegnare la propria vita. I problemi ci ringrazieranno. 

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