delusione

#92. RIDURRE LE DELUSIONI E TRASFORMARLE IN SPERANZE 

La delusione è un sentimento”maledetto” al quale, purtroppo, è impossibile sfuggire. Lo stato d’animo in cui ci si trova dopo una forte delusione è decisamente negativo. Pensiamo ad un sentimento tradito, un’amicizia sulla quale abbiamo riposto fiducia rivelandosi un rapporto opportunista, un risultato contrario alle speranze, un’aspettativa delusa…a chi non è mai capitato?

Ma, esattamente come nei momenti di crisi si possono trovare risorse inaspettate, è proprio da grandi delusioni che nascono grandi occasioni. Spesso a deluderci non sono, in realtà, le situazioni che viviamo, ma l’aver tradito le nostre aspettative.

Uno degli aspetti che più influenza la possibilità di incorrere nelle delusioni è vivere una vita che miri principalmente a soddisfare i desideri personali“, come diceva Albert Einstein. Estendere la propria visione ego-centrica verso l’esterno, cercando di concentrare una parte delle nostre forze al di fuori di noi, verso il prossimo (che lo merita), cercando di allentare l’ossessiva attenzione su noi stessi, potrebbe essere una buona palestra per ridurre gli scontenti.

Se ci concentriamo esclusivamente sul raggiungimento dei nostri obiettivi, ci sono buonissime probabilità di non raggiungerli. A tutti è capitato di cercare di prevedere cosa potrebbe accadere, costruendo un plastico mentale degno del migliore Piero Angela & son, costringendo la mente ad anticipare eventi o, ancor peggio, le nostre reazioni. Dovremmo sempre ricordare che meno illusioni ci si costruisce, e meno delusioni dovremo sopportare. Ma questo non significa smettere di sognare, tutt’altro! Significa, anzi, dare libero sfogo a pensieri positivi e ben augurali, allontanando (o cercando di allontanare) la frenesia del giudizio.

Credo che alla base della delusione ci sia il “giudizio“. La consolidata idea che noi e solamente noi siamo gli unici detentori del crogiolo dove plasmare la nostra vita, è sì valida, ma fino ad un certo punto.

Se riusciamo a vivere il nostro quotidiano in modo personale, unico, cogliendo ciò che intorno a noi ci fa star bene – persone comprese – e riuscendo ad eliminare il resto, senza troppi piani ed illusioni, allora funziona alla grande. Ne abbiamo parlato in qualche modo anche qui. Ma se quell’illusione diviene una proiezione di ideali e idee preconfezionate, ci ritroveremo a vivere in una gabbia, esposti al rischio del fallimento. Un imprevisto, una novità, anche positiva, e non ci si ritrova più.

Questo è un elogio alla speranza, che è una virtù. La speranza differisce dall’illusione perché ci pone di fronte ad una possibilità di successo concreta e che, in buona parte, dipende dal nostro operato, dall’impegno e dell’assertività. L’illusione è un bellissimo contenitore, vuoto. Nel momento in cui lo riempiamo di pratica, esperienza, empatia, allora non avremo solo un gran bel salvadanaio, ma lo avremo anche pieno, di speranze.

Keypoint: trasformiamo le illusioni in speranze, solo così allontaneremo concretamente le delusioni.

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