#55. STABILIAMO I NOSTRI STANDARD
 
Dovremmo sempre mirare a fare ciò di cui ci occupiamo nel migliore modo possibile. Che non significa essere i migliori del mondo, significa migliorare noi stessi.
 
Non è raro sentirsi spinti a scendere a compromessi e ad agire in un modo o nell’altro a seconda delle circostanze. Un buon livello di adattabilità non è certo un difetto, anzi, ma dovremmo sempre tenere ben presente quelli che sono i nostri valori, i nostri standard e come vorremmo venissero percepiti.
 
Non dobbiamo lasciare che le pressioni esterne influiscano la qualità del nostro lavoro e non dobbiamo accontentarci di produrre progetti di scarso valore.
 
Saremo noi a decidere cosa sia “il meglio” secondo i nostri criteri. Fissiamo uno standard e diventiamo giudici di noi stessi. Con obiettività cercheremo di capire dove possiamo migliorare e quali sono, invece, i processi consolidati che danno valore al nostro operato.
 
Willem de Kooning si mise in testa di dipingere il miglior quadro che LUI fosse capace di creare, quello che solo lui avrebbe giudicato il migliore. Nacque così il leggendario dipinto Woman 1, opera-simbolo che occupa un posto di rilievo nella storia dell’arte.
 
De Kooning lavorò a quel quadro quasi ogni giorno per quasi due anni. Dipingeva un’immagine, non era soddisfatto, buttava via tutto e ricominciava. Si conta che abbia realizzato più di duecento versioni, tutte puntualmente distrutte. Stava cercando la sua voce e non proseguì nel suo lavoro finché non la trovò.
 
Quando finalmente raggiunse lo standard che si era prefissato, il dipinto pareva appena realizzato.
 
Era stato stabilito il suo standard e sotto quella soglia non avrebbe mai accettato di lavorare, né per se né per altri.
 
Non dobbiamo lasciare che scadenze, problemi economici o le aspettative di altri ci costringano a dei compromessi; ciò che è fondamentale è che vengano abbiamo rispetto dei nostri standard, a patto che siano stati stabiliti.
 
Keypoint: non seguiamo pedissequamente gli le strade già segnate da altri, per un creativo non esiste confine tra lavoro e gioco, la vita non si divide tra guadagnare e spendere. Ciò che è importante è stabilire i nostri standard, che sono anche i nostri limiti.

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