#50. IMPARIAMO AD IMPARARE

Da ragazzino non sono stato un gran studente. Ho ripetuto un paio di classi, non mi divertivo granché e studiavo solamente ciò che mi interessava e, al tempo, non era proprio tanto. Ho cambiato diverse scuole, ero piuttosto “vivace” e qualche piccola sospensione me la sono beccata anche io. Ma sapevo, in cuor mio, che per avere idee nuove, per fare un po’ di differenza in ciò che avrei fatto da adulto, non avrei mai potuto, e con il tempo voluto, smettere di imparare. E studiare.

Ma imparare non significa crearsi un bagaglio di conoscenze. La mente deve essere libera di viaggiare ovunque desideri; non può apprendere solo seguendo uno scopo prefissato.

Ci arricchisce molto di più imparare che sapere: la conoscenza è lontana anni luce dall’apprendimento. L’apprendimento è dinamico, continuo e non sottostà alle regole della staticità.

La conoscenza è un crocevia dove si intrecciano le strade dell’apprendimento e della curiosità.

David Hockney, oggi ottantunenne, ha esplorato e continua ad esplorare territori artistici sempre diversi e innovativi. I suoi primi dipinti erano in acrilico, una vera novità al tempo, Usando le Polaroid, assoluta novità anch’esse quando iniziò ad usarle, realizzò composizioni fotografiche utilizzando immagini di uno stesso oggetto unendole in un collage per creare immagini composite. Progettò, in collaborazione con Quantel Paintbox, un software che consentiva di realizzare schizzi direttamente a video.

Passati i settant’anni ha creato diversi ritratti, nature morte e paesaggi usando iPad e perisno iPhone!

Non si è mai fermato, ha continuato ad esplorare e sperimentare nuove idee, studiando, arricchendo costantemente il suo bagaglio e apprendendo nuove tecniche, nuove modalità.

Per imparare bisogna cercare di essere più sensibili a ciò che ci circonda, piuttosto che memorizzare e accumulare informazioni come degli hard disk.

Keypoint: se impariamo ad imparare sapremo già tutto quello che ci serve, parola di pessimo studente 

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