arrendersi

#49. SEMPRE OLTRE

Per ognuno di noi esiste un ambiente sicuro, dove ci sentiamo protetti e tranquilli. Quella che antipaticamente chiamiamo zona di comfort. Ma la comodità sa essere poco stimolante fino a diventare soffocante.

Se ogni giorno cercassimo di allenarci ad essere più audaci, meno impavidi, pian piano lo diventeremmo davvero, fino a sfidare le prove per noi più impervie.

Iniziamo dal piccolo, anche semplicemente cambiando strada per andare al lavoro, dire un paio di no a chi abbiamo detto sempre sì. Cercare di non sentirsi in colpa perché non rispondiamo immediatamente ad una mail o un messaggio è un atto di grande coraggio, verso se stessi. Solo dopo aver superato questi apparentemente banali limiti, saremo in grado di andare oltre.

Dovremmo riuscire a spingerci sempre più in là, un passo alla volta, per vedere dove possiamo arrivare. Non avremmo mai imparato ad andare in bicicletta se non avessimo tolto le rotelle.

Ampliare e uscire dall’ambiente in cui ci sentiamo sicuri può fornirci strumenti straordinari, sia per la fiducia che per la nostra autostima. Superare qualche nostro limite ci aiuterà a prendere confidenza con quel compagno di viaggio con il quale spesso capita di perdere il contatto. Se stessi. Più ci facciamo le spalle larghe e più saremo pronti in caso di avvenimenti traumatici perché, possiamo starne certi, ci saranno.

Nel 1766 Jeanne Baré, esploratrice francese, fu la prima donna a circumnavigare il mondo. Era mossa da una curiosità straordinaria, il suo sogno era esplorare il mondo e quando se ne presentò l’occasione non ci pensò due volte. Si imbarcò con la spedizione del conte Louis Antoine de Bougainville: tutto era assolutamente perfetto, se non fosse che per farlo dovette travestirsi da uomo e nascondere la sua identità per quasi due anni!

Il pittore Guston divenne famoso perché riconosciuto tra i primi esponenti dell’Espressionismo astratto e, per oltre vent’anni, fu un vero “integralista” di quella corrente. Poi, repentinamente, cominciò a dipingere con un stile tipicamente fumettistico. Un salto davvero enorme e coraggioso. I critici ne fecero carne da macello e non furono leggeri nei confronti di Guston che, suo malgrado, si ritirò nel suo studio per riprendersi dalla batosta. Oggi Guston è più conosciuto per i dipinti in stile cartoon che per quelli precedenti, e anche i critici hanno dovuto tornare sui loro passi.

Keypoint: l’arte, il lavoro, il nostro pianeta, la vita stessa sono avventure in un mondo sconosciuto, che può esplorare solo chi è disposta ad assumersi dei rischi. Anche quello di fallire.

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