Vik - Islanda

#34. AL BANDO LE SUPPOSIZIONI

Non bisogna lasciarsi influenzare dagli altri. Farsi ispirare da persone migliori di noi sì, sempre, ma seguire le idee o ancor peggio, le supposizioni altrui, è un guaio.

Chi ragiona in modo creativo (e sappiamo che non devi essere Picasso o Mozart per considerarti un creativo) mette tutto in discussione e, se una cosa è “vera” a priori, cerca di smembrarla in modo da prevedere anche una propria verità, scavalcando i pregiudizi.

Charles Darwin formulò la sua teoria dell’evoluzione affermando che tutte le specie animali discendevano da antenati comuni. Era un’idea pericolosa, che sgretolava credenze profondamente radicate. Darwin provò ad entrare alla facoltà di medicina di Cambridge, ma fu respinto. Il padre preoccupato per l’andamento del figlio, lo iscrisse al Christ’s College dell’università di Cambridge, sperando in una sua carriera nel mondo ecclesiastico, ma il giovane studiava poco e non aveva interesse per gli studi tradizionali. Questo però gli permise di essere libero dai vincoli accademici e dalla dottrina istituzionale.

La leggenda vuole che Darwin fece recapitare a John Gould, uno zoologo e disegnatore molto conosciuto, tredici uccelli provenienti da diverse isole, perché li studiasse. Gould rimase stupefatto nel constatare che erano tutti fringillidi, ma ognuno leggermente diverso dall’altro.

Secondo i principi della scienza dell’epoca, Dio avrebbe creato un certo numero di specie animali immutabili. Guold era una autorità nel suo campo e aveva tutte le conoscenze per cambiare la sua visione, ma cercò comunque di adattarla alle convinzioni che vigevano al tempo. Non si rese conto di avere di fronte l’esempio palese di Evoluzione.

Pur possedendo meno conoscenze e meno esperienza di altri naturalisti certamente più autorevoli, Darwin ha cambiato per sempre il nostro modo di pensare, perché era l’unico a ragionare senza essere accettato dalla “scienza istituzionale”. Non dava nulla per scontato e non si volle piegare alla verità di massa.

Ricordate la mela di Newton? Milioni di persone avevano visto cadere una mela, ma Newton fu il primo a chiedersi perché cadesse.

Keypoint: Non traiamo sempre conclusioni basate su conoscenze del passato e cerchiamo di non ritenere vero a priori ciò non abbiamo ancora dimostrato.

 

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