silenzio

#335. QUANTE RISPOSTE SI TROVANO NEL SILENZIO

Rimanere in silenzio può risultarci complicato perché ci fa sentire un forte senso di solitudine. Nella nostra vita, quella che viviamo ogni giorno, minuto dopo minuto, siamo circondati costantemente da rumori, da lavori, da persone, da musica. I centri commerciali, le strade, i luoghi di lavoro…sono dannatamente rumorosi. 

Spesso l’inquinamento acustico ci impedisce letteralmente di dare ascolto ai nostri pensieri, siamo talmente surclassati dall’esterno che non riusciamo più a sentirci. Se solo imparassimo che è bene parlare solo quando si deve dire qualcosa che valga più del silenzio, saremmo tutti molto più silenziosi e riusciremmo a dare spazio alla nostra mente. 


Il silenzio non fa domande, ma può darci una risposta a tutto.


Scrive lo scrittore austriaco Ernst Ferstl. Il silenzio ci può dare molte risposte che possiamo disegnare come più ci aggrada. La parola, invece, può portarci ad un giudizio lapidario e definitivo, senza possibilità di recupero. 

Spesso, chi parla poco, non viene considerato un genio e chi, invece, parla troppo, viene visto come uno stolto o un matto: forse è meglio lasciar credere di non essere geni rimanendo in silenzio, piuttosto che passare per pazzi, travolti dalla smania di protagonismo.

Georges Clemenceau, primo ministro francese durante i primi anni del ‘900, disse che “gestire il silenzio è più difficile che gestire la parola”. Il silenzio è uno strumento di comunicazione in grado di svolgere un ruolo ben più energico della parola, a patto che sia usato con saggezza e piena consapevolezza. 

Quand’è che è meglio restare in silenzio? 

  • Quando non abbiamo argomenti interessati da aggiungere ad un discorso già avviato. Inutile creare caos e confusione nella comunicazione.
  • Quando il nostro interlocutore non ha alcun atteggiamento ricettivo alle nostre parole. Se chiude mente e orecchie le parole più sagge finiscono in un buco nero. Inutile sprecare energie. 
  • Quando chi abbiamo di fronte pone le basi per una guerriglia e i termini si riducono a quelli di vittoria e sconfitta. Mai cadere in questa trappola
  • Quando desideriamo davvero che chi abbiamo di fronte dica ciò che realmente vuole dire.

Keypointquando parliamo, dovremmo fare in modo che le nostre parole siano più preziose del silenzio.

Spread the word. Share this post!

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *