accettare

#256. QUANDO E’ DURA DA ACCETTARE

La vita non ti regala nulla e ogni piccolo traguardo va conquistato con fatica e determinazione, ma tante volte ci capita di aver lavorato come dei dannati, facendo del nostro meglio e poi, alla fine, abbiamo visto quel risultato sfumare e, magari, lo abbiamo visto raggiungere a chi invece non ha fatto gli stessi sforzi che abbiamo fatto noi. E’ dura da accettare. Forse non andrebbe nemmeno accettato. 

Sì capita, ma e non è vero che sono tutte esperienze che ci insegnano…o meglio, ci insegnano che esistono delle ingiustizie ancestrali, delle “decisioni” cosmiche sulle quali non possiamo avere alcun controllo. Sono altresì convinto che più le persone siano un po’ oche giulive e meno risentono di queste decisioni cosmiche. Anche loro sono soggette ad accadimenti per i quali non ci sono via d’uscita, ma nemmeno se ne accorgono, sono più fatalisti. Altre persone, invece, forse più sensibili, vivono ogni esperienza pienamente, decisioni cosmiche comprese. 

Tutto ciò che sapevamo di avere sotto controllo e che, per qualche motivo ci sfugge, ci appare come una grande ingiustizia, una sorta di piano malefico nei nostri confronti. E’ qui che l’accettazione si fa complicata: dagli accadimenti più banali alle faccende più serie, siamo posti davanti ai nostri limiti. 

E’ questa, forse, la chiave per aprire le porte all’accettazione, capire che siamo fatti di acqua e limiti. Per accettare i nostri limiti, non basta la pazienza, dobbiamo imparare ad accettare la nostra impotenza di fronte ai tanti accadimenti della vita. Questo è reso ancora più complesso da una società che è basata sul mostrare uno stato di felicità e benessere del tutto fuorvianti e assolutamente finto.

Accettare, o per lo meno capire, i limiti significa accettare che una certa cosa non la faremo mai (per pigrizia, per impotenza, per mancanza di allenamento, per mancanza di capacità, per mancanza di interesse); certe persone non ci capiranno mai, altre non ci ameranno e altre ancora non ci tratteranno mai nel modo in cui vogliamo. Qualsiasi sforzo mettiamo in atto per raggiungere quel risultato non potrà accadere; questo porta ad impotenza, tristezza e frustrazione, ma è un concentrato di energia che possiamo concentrare e direzionare in modo estremamente produttivo verso cose e persone da cui possiamo realmente ottenere ciò che desideriamo. 

Basterebbe imparare a canalizzare i nostri sforzi verso qualcosa che sappiamo non ci deluderà ma, possiamo metterci il cuore in pace, è impossibile. Perché l’essere umano è un “testone“, un maledetto essere pieno di volontà che riesce a vivere nell’artico, che si adatta ad ogni ambiente e che, in un modo o nell’altro, se la cava. 

Keypoint: non fermeremo mai la nostra brama di conquista, ne rimarremo delusi, scornati, ma nulla ci fermerà. 

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