#23. MEDITARE SEDUTI, AVERE PAZIENZA

Meditare seduti può dare grandi benefici. Ci allena alla pazienza e permette di (più o meno :))  accettare ciò che abbiamo dentro: dolore, rabbia, irritazione, gioia, amore, pace, tristezza. Stiamo con quello che c’è senza esserne portati via. 

Lo lasciamo venire, lo facciamo restare e poi lo lasciamo andare. Un po’ come quando incontriamo un’amica o un amico per un tè: lo invitiamo, lasciamo che venga (ehi! non pensare sempre male…), ascoltiamo con attenzione e lasciamo andare. Non abbiamo alcun bisogno di mandare via, di scacciare o di far finta di nulla. Dobbiamo metterci in ascolto. 

Osserviamo, ascoltiamo i pensieri e le immagini della nostra mente con occhio amorevole e con accettazione. Abbiamo la libertà di stare fermi e calmi, nonostante le tempeste che, troppo spesso, sorgono in noi. Se mentre stiamo seduti ad ascoltarci sentiamo gambe o piedi addormentati, sentiamoci liberi di modificare lentamente la nostra posizione. Non dobbiamo soffrire. Non dovremmo farlo mai. 

Possiamo continuare a seguire il nostro respiro, proprio come nella meditazione orientale. Che tu sia seduto su un cuscino, una panca, una sedia o sul pavimento di legno, siedi in modo comodo. Cerca senza sforzarti di tenere la schiena dritta, guarda in faccia alla vita con orgoglio e a testa alta; l’aria deve entrare e uscire con facilità, in un flusso costante e pacifico. 

Impareremo a trasformare i nostri veleni in miele. Come? Cercando di pazientare…sì, avere pazienza è l’unica vera avversaria dell’ira, della tristezza, del malumore. Ciò che conta è respirare, ricordarsi di contare fino a dieci, magari quindici e NON fare nulla quando si è arrabbiati, o tristi o troppo felici. Ciò che dobbiamo fare è allenarci, ogni giorno. 

Keypoint: la meditazione, in occidente, è l’allenamento per rafforzare la pazienza. 

 

 

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