#203. CHI CE L’HA PIÙ LUNGO? FLAME WAR E ALTRE AMENITÀ
Flame war!? Credo, anzi sono fermamente convinto, che già l’uomo di Cro-Magnon discutesse con i suoi simili riguardo a quanto fosse meglio la lancia fatta di pietra rispetto a quella di legno. Un po’ come quelli che discutono di quanto sia meglio Android rispetto a iOS (e viceversa) o di quanto la Fender sia migliore rispetto alla Gibson (e ancora viceversa)…ora, io non vorrei entrare in un tale ginepraio, ma come è possibile che ancora oggi, momento storico caratterizzato dalla possibilità di fruire in modo semplice e praticamente immediato a quasi ogni cosa, ci siano ancora i “difensori” de ‘noartri circa un credo rispetto ad un altro? Che fine ha fatto l’evoluzione? Dove l’abbiamo persa?
Proprio questa mattina, scorrendo il feed di Facebook, mi sono imbattuto nel meme che vedete qui sotto nella pagina di Commenti Memorabili. In questa immagine si “perculano“, passatemi il termine, i fruitori dei festival di musica elettronica facendo leva sulla ormai stravecchia diatriba “musicista vero VS Dj” e sul mito del DJ che non suona e che spinge due bottoni. Se ancora non abbiamo capito che musica elettronica significa cultura che nasce a metà dell’800 e che Brian Eno, i Depeche Mode e Miles Davis hanno fatto e fanno (anche) elettronica, credo che far studiare musica solamente alle medie non sia una buona trovata. Ma vabbè, questo è un altro problema.
Qualcuno doveva pur dirlo.
Pubblicato da Commenti Memorabili 2.0 su Sabato 21 luglio 2018
Tornando al meme, fatta qualche eccezione per alcuni commenti, è una imbarazzante e costante flame war tra sostenitori e detrattori delle due fazioni…ovviamente Commenti Memorabili, che sa il fatto suo in termini di Facebook marketing e comunicazione, ha giocato la carta del flame (giustamente aggiungo io), sapendo perfettamente l’effetto che questo comporta sulle persone: ti tiene incollato sul contenuto, crea coinvolgimento, l’engagement è assicurato e Commenti Memorabili fa un altro centro con una media di quasi 4000 interazioni in 13 ore tra commenti, like e condivisioni. Loro hanno fatto centro, e non sapremo mai cosa realmente pensano dell’argomento specifico, ma poco importa.
La cosa davvero incredibile è che, per entrambe le fazioni, nella maggior parte dei casi vige un’ignoranza sconfinata. Questo è un semplice esempio per introdurre il tema delle guerre tra ignoranti. La storia ci insegna che troppo spesso l’intolleranza nasce da queste “guerre” figlie di una ignoranza incolmabile. Se leggessimo di più, se studiassimo un po’ di più e ci facessimo una coscienza critica solida, forse saremmo meno manipolabili.
L’utonto medio non ha idea di come sia fatto un sistema operativo, figuriamoci se ha le competenze per capire quale sia peggio – o meglio – tra Windows e MacOS, tra Samsung ed Apple, tra Canon e Nikon. Nella maggior parte dei casi non ha idea di cosa ci sia dietro ad una tecnologia rispetto ad un’altra, non immagina minimamente quale lavoro ci sia stato dietro ad un festival di musica elettronica, così come non ha idea di cosa comporti un concerto di musica “vera”. Ignora che nella maggior parte dei concerti più blasonati, metà di quello che ascolta è elettronico e proviene da un computer. Quelli che “il dj non suona, mette su i dischi o spinge play per far suonare la chiavetta“, sono gli stessi che non vedrai MAI ad un concerto di giovani talenti o sconosciuti musicisti con chitarra, pianoforte e batteria. Sono quelli che preferiscono buttare sterco su un territorio sconosciuto, piuttosto che far lavorare la testolina e, magari, capire di cosa sta parlando.
In molti casi, per non dire tutti, un certo pensiero sul meglio o peggio deriva semplicemente dalla nostra misera esperienza. Misera non in senso offensivo, sia chiaro, ma misera perché povera di pratica. Chi ha lavorato una vita con sistemi Apple, difficilmente si troverà bene con Windows, e viceversa. Se ho fotografato una vita con Nikon, non è detto che che con Canon abbia le stesse soddisfazioni.
Purtroppo questa mancanza di esperienza la confondiamo con “è meglio” o “è peggio”, ed è drammatico. Solo perché siamo – o crediamo di essere – più produttivi con alcuni strumenti, non significa che siano migliori…vi sarà capitato di notare che chi utilizza strumenti diversi dai vostri ha comunque, se non maggiore, successo di voi. La forza non sta nello strumenti in sé, ma nel suo utilizzo; è una banalità disarmante, ma sembra che si faccia fatica a metabolizzare il concetto.
Keypoint: non è lo strumento che non è adeguato, sei tu che non sai usarlo. Studia!