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#197. PERCHÉ NON RISPONDI?

Parto dalla mia esperienza personale per parlare di un argomento che, in particolare negli ultimi anni (3/5 anni) pare abbia preso il sopravvento, quello della mancanza di risposte ai messaggi. Ovviamente non generalizzo e, credo, siano la minoranza, ma ci sono sempre più persone che non rispondono. Mai. Già…nell’era dell’ipercomunicazione, della condivisione continua, di WhatsApp, Facebook e Instagram, avere una risposta è sempre più complesso e, quando accade ci facciamo meraviglia. Almeno, io mi meraviglio.  

Questo atteggiamento che, ammetto, è soprattutto diffuso in Italia, si sta espandendo a macchia d’olio in qualsiasi campo. Dall’agenzia di ricerca del personale che si fa di nebbia, al gestore del locale che per una data live non si fa più sentire, siamo in preda ad una moria comunicativa e, soprattutto, di educazione. E questa dicotomia tra “sempre connessi” e “non ti rispondo“, è ciò che ci fa davvero impazzire. 

Sono tutti terribilmente impegnati, presi, hanno avuto un guaio e poi un altro e poi un altro ancora…tutto ha impedito loro di poterti mandare un semplice messaggio con su scritto “scusa, non se ne fa nulla, alla prossima“. Basterebbe anche solo questo e invece, nulla. Non si fanno più sentire e, purtroppo, credo che nemmeno provino vergogna. Questo è sicuramente l’aspetto più inquietante…ma come è potuto accadere tutto questo? 

A questa, come a tante altre domande, non ho una risposta semplice. Immagino – perché solo quello posso fare – che siano una serie di concause ad aver portato questo declino di educazione. In primo luogo siamo superbi e crediamo di valere più di un qualunque nostro interlocutore, a meno che non ci serva davvero in un dato momento. Allora siamo pronti a dare risposte puntuali e precise. Anche “c’è da guadagnare dei soldi” è un ottimo sistema per svegliare le teste addormentate delle persone.

Un altro aspetto da non sottovalutare è che siamo maleducati, furbetti e opportunisti nel profondo del nostro DNA: per quanto ci si sforzi, siamo sempre alla ricerca della furbata, della bazza (come si dice dalle mie parti). Quando non c’è o ci sembra di perdere del tempo, ci passa proprio dalla testa e via. Chissene. 

Ci sono anche aspetti che, su larga scala, stanno facendo dei discreti danni. Uno studio ha dimostrato che quasi il 34% della popolazione italiana fa uso di droghe (leggere e pesanti) e il consumo di psicofarmaci sembra aumentato in maniera preoccupante negli ultimi anni, come segnalato da questo articolo di Business Insider. 

Ora, io non sono certo un esperto comportamentale o uno psicologo delle masse e, nonostante abbia a che fare con tante persone, la mia piccola esperienza non si può certo definire un “esperimento sociale“, ma visti i dati documentati da agenzie decisamente più affidabili di me e una percezione diffusa, forse qualcosa che non va c’è. 

Solo così possiamo dare voce ad una tendenza tanto antipatica e violenta, quanto diffusa. Non rispondere è una violenza, che mette in uno stato di attesa e ansia l’interlocutore. Ovviamente non mi riferisco a domande idiote o, ancor peggio, a chi ci molesta e infastidisce, situazioni per le quali la NON risposta è l’unica soluzione. Si parla di argomenti importanti, di domande che ESIGONO una risposta.

Mi puoi dire domani se facciamo il lavoro la prossima settimana oppure no“, esige una risposta, chiara, semplice e possibilmente lesta. Soprattutto se a cercarci è stato qualcuno. “Domani ci vediamo per la riunione“, esige una risposta…”Martedì ti so dire se lo facciamo o no” esige che tu mi dica se martedì si fa o no, cazzo!

Il disastro comunicativo è dovuto al proliferare dei mezzi di comunicazione messaggistica: con essi puoi creare un distacco straordinario. Il telefono costringe tutti noi a dare una risposta anche se, ammettiamolo, abbiamo imparato l’arte di essere evasivi. E con che finezza!

E poi ammettiamolo, non rispondere ci fa sembrare decisamente importanti e indaffarati e, quando non vali nulla, risulta l’unico modo per darci un tono e dimostrare che, in fondo, non siamo poi le nullità che sappiamo di essere. 

Allora come rimaniamo? Mi fa sapere qualcosa quando?”  
Purtroppo non ho con me l’agenda…appena rientro la richiamo“….ovviamente non c’è nessuna agenda, né tanto meno ci sarà una chiamata. 

Keypoint: ma come cazzo state messi?

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