mistero

#181. LA MAGIA DEL MISTERO

Il mistero è bellissimo.

Triste è la vita di coloro che credono di conoscere tutto e, invece, non sanno nulla. Non hanno idea della loro sconfinata ignoranza e così, ignari di ciò che realmente è il mistero, portano avanti idee e credenze senza mai dubitare un solo istante di ciò che ritengono “vero”. Le più grandi menti degli ultimi 4 secoli hanno reso omaggio al mistero con umiltà e grande equilibrio: chi non ammette il mistero non può ritenersi uno scienziato, un pensatore. E nemmeno un essere umano aggiungerei. 

Solamente le macchine, i robot, l’intelligenza artificiale non hanno dubbi, ed è fondamentalmente ciò che davvero ci manterrà differenti dal mondo dell’automazione. Nemmeno i sentimenti saranno esclusi dal testa a testa che si verrà a creare nei decenni tra uomo e macchina, ma il dubbio…quello sì che farà la differenza. Ogni dubbio che un automa avrà, sarà instillato da noi, non vi saranno esperienze che portano una macchina a “non capire”, a non comprendere. Il computer sa o non sa, ma ciò che non sa, non esiste fino a quando il dato non viene immagazzinato. L’uomo può dubitare e, nel dubbio, vi è il seme dell’immaginazione, della creatività, della speranza, dell’angoscia, e del desiderio. 

“[…]l’esperienza più bella che possiamo avere è il senso di mistero. E’ l’emozione che accompagna la nascita dell’arte autentica e della vera scienza. Colui che non lo conosce, colui che non può più provare stupore e meraviglia è già come morto e i suoi occhi sono incapaci di vedere.”

Così scriveva Albert Einstein nella lettera su Dio. Einstein è stato uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, un rivoluzionario del concetto di tempo, spazio e della correlazioni tra essi; ha teorizzato le leggi che, ancora oggi, dominano il pensiero scientifico ma, nonostante questo, era consapevole del fatto che “esperienza più bella ” per ogni essere umano è quella del mistero.

La scienza nasce proprio perché viviamo di incertezze, di esperimenti e non di credenze popolari. Ammetto che quando sento certi personaggi pubblici definirsi scienziati e sparare teorie senza alcun dato, solo per avvallare una propria tesi (o ancor peggio i propri interessi economici) rabbrividisco. 

La differenza tra la scienza e la pseudoscienza è data dal fatto che le teorie scientificamente autentiche possono rivelarsi errate attraverso “contro-esperimenti”. Le teorie pseudoscientifiche, al contrario, vengono formulate in modo estremamente vago, tanto da rendere impossibile provarne la correttezza o l’inefficacia. In un caso il dubbio è alla base degli esperimenti, nell’altro rifugge senza soluzione di continuità. 

Keypoint: facciamo tesoro dei nostri dubbi, delle nostre incertezze, anche se non siamo scienziati. Solo così avremo una visione davvero aperta del mondo e di ciò che ci circonda. 

 

 

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