fermarsi

Dal primo gennaio 2019 ho deciso di dedicare un momento, all’interno della giornata, per fermarmi e regalarmi un istante unico, di bellezza. Mio. Ho deciso che il momento migliore per fermarsi potesse essere la mattina, poi ho pensato alla sera. Magari a metà giornata…si ma oh!? Così è più ansia che relax. Mi sono detto “sai cosa? Fallo quando credi che sia il momento giusto!” Basta menate. 

Ognuno di noi ha il “suo” momento, quello giusto per se, che magari non è nemmeno tanto giusto, ma è quello. Il grande Andy Wharol diceva: 


Mi piace essere la cosa giusta nel posto sbagliato e la cosa sbagliata nel posto giusto, perché succede sempre qualcosa di divertente. 


Ho notato che su di me funziona alla sera: quando posso rifugiarmi nei miei pensieri, in solitudine, lontano da tutti e da tutto. Seguire un piccolo rito è di grande aiuto. Esiste una bella storia a tale proposito, una specie di esercizio che ho riportato di seguito.

Alla fine di ogni giornata, prima di andare a dormire, per riappacificarci con ciò che abbiamo vissuto nella nostra giornata, proviamo ad immaginare di avere innanzi a noi una grande scatola di mogano chiusa a chiave, sigillata. 

Lì, vicino a noi, una chiave d’oro luccicante, intarsiata splendidamente. Proviamo a chiudere dentro a questa scatola i pensieri negativi, le preoccupazioni, le ansie e i litigi che ci hanno fatto compagnia durante la giornata. Mettiamoli dentro tutti, magari cercando di profilarli al meglio: una piccola catalogazione dei pensieri scuri. Una volta riposti all’interno della scatolo chiudiamo grande coper­chio sostenuto da due grandi catene, giriamo la chiave nella serratura in ferro battuto e sinceriamoci che sia ben chiusa.

Ora possiamo caricare la scatola sul nostro calesse e, con calma, ci avviamo lungo un bel sentiero che porta sulle rive di un fiume. Scendiamo dal calesse, tiriamo fuori la nostra chiave d’oro e lanciamola in mezzo alla corrente, più lontano possibile. La vedi scomparire nella corrente in piena?

Insegnerai così alla tua mente a non tenere sempre vivo quello che ti succede, ma ad affrontare ogni nuovo giorno come un evento sempre nuovo e stimolante.  

Al di là della favola, che comunque ha una sua atmosfera, io non seguo mai un vero e proprio rituale, ma credo che ripetere alcuni gesti – anche monotoni – sia un modo adeguato per distendere corpo e mente. Io adoro accendere le candele. Dietro al semplice gesto di accendere una candela, può celarsi un cerimoniale di una potenza inaspettata. Il colore della fiamma, il profumo della candela, il valore che noi diamo a quella fiamma. Una semplice candela può diventare un altare. 

E tu riesci a ritagliarti un momento tuo? Cosa fai in quel momento? Sì, la masturbazione è assolutamente contemplata. 🙂

Keypoint: amarsi significa dire si e dire no al momento giusto.

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