uomini e donne

#140. GLI UOMINI OPPRIMONO LE DONNE

Girando per le strade del centro di Bologna, mi accorgo che subisco non solo il fascino urbano della mia città ma, soprattutto, sono rapito da uno “spettacolo” che sarebbe in realtà inguardabile e che, quotidianamente, viene riproposto. Ogni giorno, con punte di massimo share nei giorni di festa e nel weekend, un esercito di persone – per lo più donne – distratte dalle ormai decine di negozi fast fashion, procedono a passo veloce e deciso ipotizzando di risultare gradevoli ad una fantomatica figura medio-maschile di italica memoria.

Questa inquietante figura maschile, desumo sperando di sbagliare clamorosamente, lo immagino materialista, poco sensibile, magari leggermente arricchito, propenso a considerare (ancora) le donne le destinatarie delle loro pulsioni erotico-sessuali. Insomma un concorso di colpa che mi infastidisce. Lo so, adesso qualcuno si potrebbe arrabbiare, ma vogliate prima conoscere le mie, seppur banali, osservazioni. Probabilmente un “ma cosa stai dicendo” è comprensibile però, in tutta onestà, se osservo con attenzione quel mix di mode, ridicole personalizzazioni al grido “è il mio stile“, accostamenti che definirli azzardati più che un eufemismo è cecità, non nascondo un certo disagio. Imbarazzo direi. 

Quando osservo una ragazza perfettamente stereotipata dall’immagine ipotizzata di cui sopra, ci rimango male. Non fraintendetemi, non sono immune dal fascino femminile, dall’eleganza, dai tacchi, dalla cura, dalla sensualità; ma sembra che l’immagine trita che continuiamo a sorbettarci della sexy panterona pronta ad esaudire ogni desiderio maschile, sia ancora decisamente presente. E questo è un po’ desolante…soprattutto considerando che siamo ormai nel 2020 e dovremmo avere le auto volanti, le città parlanti e un numero uguale di manager tra donne e uomini.

Quando ero ragazzino, calendari di tette e culi erano “proibiti”, ora sono la norma: sdoganati per le strade, spiattellati in televisione, mostrati in tutta tranquillità online. Da un lato voglio vederci un’emancipazione ed una consapevolezza conquistata e voluta da parte delle donne, dall’altra, però, continuo a percepire un senso di oppressione maschilista nei confronti dell’immagine femminile. Capisco che tra la fine del comunismo più radicale e le escort in parlamento ci sia stato un passaggio di emozioni da depressione a euforica trasgressione ma, forse, un po’ più di equilibrio ci farebbe bene.

Il nulla che ci circonda non è di aiuto, ma dobbiamo provare ad invertire la tendenza, non dico ripristinando i dogmi femministi (molti dei quali auspicabili in verità), ma nemmeno palesare questo bordello mediatico, reale e virtuale. Non sarà né facile, né indolore né veloce: deve cambiare la cultura e per cambiare la cultura devono cambiare tutti gli assets, dalle fiabe che leggiamo ai bambini, alle consapevolezza che esistono settori deboli anche nel mondo maschile. Allontanare l’idea della guerra tra generi e capire che la diversità tra uomo e donna non solo esiste, ma che è un valore da preservare. Siamo diversi, ed è meraviglioso. La diversità dovrebbe essere alla base del rispetto.

Ma da qualche parte è necessario iniziare e, credo, sia necessario cominciare dall’uomo “moderno”. L’uomo di oggi, italiano, è un cazzone; c’è poco da girarci intorno. Non ha idea di dove andare a sbattere la testa, rischia di diventare violento nei modi, negli atteggiamenti e non solo nei gesti. E’ in difficoltà, forse le donne se ne sono accorte e , qualcuna, cerca anche di aiutarlo. 

Keypointdonne sempre più simili agli uomini e uomini sempre più in difficoltà. Possiamo fare di meglio.

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