A ciascuno di noi è riservata una persona speciale. A volte due o tre, anche quattro. Possono appartenere a generazioni diverse. Vengono da chissà dove, e per ricongiungersi con noi viaggiano attraverso lo spazio ed il tempo. Possono essere chi vogliono, ma sappiamo che le riconosceremo anche bendati. 

Il cuore le ha già accolte, non sappiamo quando e non sappiamo, spesso, il perché, ma sono lì, a ricordarci che siamo vivi. Tra le anime gemelle c’è un legame che attraversa il tempo: forse non staranno insieme per sempre, ma sanno che quel legame non morirà mai. 

Come scriveva Brian Weiss,


l’intelletto può intromettersi e dire: “Io non so chi tu sia”, ma il cuore lo sa“.


E questo legame vale per gli amanti, per gli amici, per gli incontri durati un istante. Ma siamo pronti ad accogliere tutto questo? Siamo pronti a rischiare di perdere, ma di giocare comunque? La partita con il destino spesso ci spaventa e, troppo spesso, scegliamo la “cosa giusta”, ma non ciò che ci renderebbe davvero felici. 

Quando basta uno sguardo, un gesto, un cenno…allora sai che sei in pericolo. Rischi di essere felice e ti terrorizza perderlo. Quegli occhi che mostrano l’anima che ha attraversato i secoli per arrivare a noi. Nulla è più importante di quella persona che abbiamo di fronte; al di fuori di questo momento, non esiste tempo. Ci vuole coraggio.

E il destino, seppur duro, può essere tanto delicato da lasciarci senza respiro. Quanta energia viene sprigionata dall’incontro tra noi e le persone che riteniamo “nostre“, quelle che ci completano, quelle che riusciamo a lasciare libere? Non è tragico lasciarsi, è tragico non provare ad incontrarsi. 

Keypointquando incontri un’anima tra la folla, prendila per mano e passeggia con lei fianco a fianco.

 

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